Campania: si allarga la protesta contro le discariche. Roghi e cariche della polizia:
almeno 20 feriti
Ancora una nottata di scontri a Terzigno, nel napoletano, dopo il via libera alla
costruzione di una nuova discarica nell’area. Il bilancio è di almeno una ventina
di agenti feriti, diversi mezzi dati alle fiamme e un fermo. Oggi il premier Berlusconi
discuterà dell’emergenza rifiuti in Campania in un vertice alla presenza, tra gli
altri, del ministro degli interni Maroni e del capo della protezione civile Bertolaso.
Da parte dei cittadini resta la paura che le discariche contribuiscano ad inquinare
l’ambiente. Alessandro Guarasci ha intervistato Gerardo Cianella dell’associazione
Medici per l’ambiente, che ha condotto studi sugli effetti delle discariche.
R. – Esiste
purtroppo una cancerogenesi ambientale a Napoli. I numeri dei tumori al polmone sono
aumentati del 50 per cento negli ultimi anni, in rapporto anche alle abitazioni di
molti malati nei pressi di discariche abusive, tossiche e nocive. Anche per la discarica
che hanno fatto a Chiaiano le preoccupazioni sono grandi, perché lì i rifiuti vengono
depositati così come sono e naturalmente non c’è possibilità di controllo da parte
della comunità scientifica, medica e geologica. Abbiamo rilevato anche il fatto di
come sia stata realizzata questa discarica: infatti c’è il rischio di percolato, perché
non c’è un fondo compatto di argilla. Prevediamo che nel tempo ci saranno percolati
tossici che inquineranno le falde acquifere con grave danno della salute ambientale
nella città di Napoli.
D. – Quanto è pericoloso il percolato? Può poi
finire nelle falde acquifere e, dunque, nel rubinetto di casa?
R. –
La percentuale dei rifiuti tossici è superiore al 50 per cento. E’ il rifiuto organico,
liquido, umido che ci preoccupa moltissimo e che forma percolati con gravi rischi
per la salute, perché c’è rischio di passaggio nelle falde. Noi abbiamo previsto
che fra dieci anni ci saranno delle catastrofi qui in zona. Già abbiamo un aumento
di tumori, di linfomi, di malformazioni infantili e queste patologie naturalmente
sono destinate a crescere purtroppo.
D. – Secondo lei, nella discarica
di Terzigno, si stanno riproponendo le condizioni di quella di Chiaiano?
R.
– Pure quelle sono discariche in cui il versamento non è selezionato e differenziato,
ma viene messo tutto lì così com’è. Questo è il problema grosso: la differenziazione
dei rifiuti. Dal Nord, purtroppo, poi sono stati trasportati rifiuti tossici industriali
che hanno inquinato questa terra. Le faccio un esempio: noi abbiamo le zucchine, che
stiamo coltivando nella zona di Chianura - una zona purtroppo ad alto rischio di inquinamento
ambientale per la discarica dei Pisani degli anni scorsi - zucchine che hanno già
assorbito diossina. Il rischio è che il popolo si alimenti di questi ortaggi e si
avveleni. Allora noi abbiamo proposto ai magistrati di fare un rilevamento, un monitoraggio
sui vegetali della zona a rischio e sugli esseri viventi, perché i rischi sono grandissimi.
La colpa è sempre dello sversamento dei rifiuti fatto in maniera sconsiderata e criminale
in queste zone, già dagli anni passati.