Australia: si accende il dibattito sull’insegnamento dell’etica laica nelle scuole
statali
Entra nel vivo in Australia il dibattito tra i corsi di etica e di religione, sui
quali c’è molta confusione. L’introduzione dei corsi di etica nelle scuole elementari,
infatti, richiederebbe al governo l’erogazione di ingenti risorse finanziarie e organizzative,
mentre gli insegnanti di religione sono volontari e, dunque, a costo zero. Secondo
alcuni, inoltre, i corsi di etica sono nati come una valida alternativa per gli studenti
che non frequentano l’ora di religione: “I corsi di religione fanno parte del curriculum
delle scuole pubbliche da più di cento anni – spiega il direttore della Confraternita
della dottrina cristiana dell’arcidiocesi di Sydney, Robert Haddad, le cui parole
sono riportate dall’Osservatore Romano – però non sono facoltativi come quelli di
etica”. Anche molti vescovi sono intervenuti sull’argomento: “La promozione dell’insegnamento
dell’etica laica nelle scuole statali mostra una generale ostilità verso la religione”,
ha detto il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, sottolineando che secondo
le statistiche il 60% degli australiani si professa cristiano. Nonostante ciò, ai
corsi di etica “tutti gli studenti sono stati invitati a partecipare, compresi quelli
precedentemente iscritti ai corsi di religione”, gli fa eco il vescovo di Wollongong,
mons. Peter William Ingham. La posizione della Chiesa, comunque, non è contraria all’introduzione
dei corsi di etica, specifica il presule, ma questa “era stata lasciata fuori dal
dialogo, pur essendo il principale fornitore di religione”. (R.B.)