2010-10-20 16:17:13

Spagna: denunciata la politica del governo che incrementa l’aborto


Una maggiore sovvenzione agli anticoncezionali di ultima generazione a carico delle Comunità Autonome, che colpisce la libertà di obiezione di coscienza, l’obbligo a studiare come realizzare gli aborti e un potenziamento dell’educazione sessuale nell’infanzia e nell’adolescenza: queste le conseguenze, nella denuncia della piattaforma che si batte per i diritti del nascituro e della donna in attesa “Diritto a vivere” (Dav), dell’applicazione della strategia di indottrinamento in materia sessuale del governo spagnolo, che nel corso del Consiglio interterritoriale della Salute a Palma de Maiorca ha approvato la “Strategia nazionale di salute sessuale e riproduttiva” contenuta nella legge sull’aborto. L’agenzia Sir riporta le parole del portavoce di Dav, Gádor Joya, che ha segnalato come “l’imposizione di una morale di Stato come quella che tenta questo governo” sia “una caratteristica propria dei regimi totalitari e non di società aperte”. Il movimento ricorda, inoltre, come dall’introduzione in Spagna delle prime campagne di promozione degli anticoncezionali per evitare gravidanze indesiderate e frenare il contagio di malattie trasmissibili per via sessuale, in realtà si sia riusciti solo a incrementare la precocità dei rapporti e il numero di aborti nella popolazione adolescente. “Non ha senso investire nella riduzione delle nascite – conclude il portavoce di Dav – quando la natalità è un fattore chiave per assicurare il futuro di un’economia”. (R.B.)







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