2010-10-20 15:43:04

Rapporto Onu sul ruolo delle donne accanto agli uomini nella ricostruzione dopo guerre e calamità


“Generazioni del cambiamento: conflitti, emergenze, rinascita”. Questo il titolo del Rapporto 2010 sullo stato della popolazione nel mondo, presentato oggi a Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

La voce di chi tra mille difficoltà sta uscendo da emergenze e disastri naturali. Un Rapporto certo originale quello presentato quest’anno dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, che vuole mettere in risalto il ruolo dei protagonisti della pacificazione e ricostruzione in Paesi travolti da guerre e calamità.

A parlare nel Rapporto sono donne, uomini, ragazze e ragazzi della Bosnia Erzegovina, della Liberia, del Timor Est, dell’Uganda, insieme a rifugiati iracheni in Giordania, a palestinesi nei Territori occupati, ed ancora i sopravvissuti al terremoto di Haiti. Raccontano come si passa dal trauma alla ricostruzione, dove si trova la forza per ricominciare, grazie a quali sostegni è possibile ripensare società nuove, più solide e vivibili. Ricorda in particolare il Rapporto come conflitti ed emergenze cambino i ruoli delle donne nei contesti familiari, comunitari, sociali ed anche istituzionali. Sono infatti passati 10 anni dalla Risoluzione 1325 approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu nell’ottobre del 2010, mirata a coinvolgere le donne nella prevenzione delle guerre, nella gestione delle crisi e nella ricostruzione post-bellica, oltre che a proteggerle da violenze sessuali come arma di guerra, perpetrate anche in tempi di pacificazione. Da qui la testimonianza di tante attiviste nell’Onu, in organizzazioni non governative, nella società civile, nel mondo politico e professionale impegnate a conquistare spazi decisionali a fianco degli uomini per rafforzare la pace, mediare i conflitti e ricostruire dopo guerre ed emergenze. Anche se - denuncia il Rapporto - solo 18 Paesi su 192 hanno approntato piani d’azione vincolati all’apporto delle donne. Un’occasione per fare il punto della situazione e proseguire in un cammino di valorizzazione di quel ‘genio’ femminile, di cui parlava Giovanni Paolo II, nella sua Lettera alle donne nel 1995.

Infine il monito del direttore esecutivo dell’Unfpa, Thoraya Ahmede Obaid: “I governi – scrive nel Rapporto – devono cogliere ogni opportunità nelle fasi di ripresa” perché “le loro nazioni non vengano semplicemente ricostruite, ma rifondate per essere migliori, rinnovate da uomini e donne” “con identici diritti e opportunità per tutti, ponendo così le basi per uno sviluppo duraturo”.







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