Pakistan: a Rawalpindi attaccata la cappella cristiana del Gordon College
Un gruppo di fondamentalisti islamici, circa 20 persone, ha attaccato ieri a colpi
di arma da fuoco la cappella cristiana del Gordon College, il luogo di culto dell’università
presbiteriana di Rawalpindi. Dopo aver sparato, il gruppo è entrato nell’edificio
e si è chiuso all’interno. Hanno rinunciato a distruggere la cappella soltanto dopo
l’arrivo della polizia, che tuttavia non è intervenuta in alcun modo e ha lasciato
all’interno dell’edificio gli assalitori. Lo conferma all'agenzia AsiaNews la signora
Robinson Ashgar, che aggiunge: “Nell’attacco è stato ferito il custode, Imran”. Il
pastore presbiteriano e gli altri leader cristiani della cappella sono in Sud Africa
per un incontro con altri leader religiosi; a informare la polizia sono stati il pastore
Samson Bhatti e alcuni membri della comunità. Circa 40 persone si sono radunate davanti
alla cappella e hanno chiesto giustizia all’amministrazione locale. Il pastore ha
poi dichiarato: “Shakeel Awan, deputato musulmano locale, il gruppo della Lega musulmana
e l’amministrazione distrettuale non vogliono che qui ci sia una chiesa. Vogliono
demolirla da almeno un decennio: i cristiani del Punjab hanno sempre sofferto, quando
al potere è salita la Lega musulmana, e gli attacchi degli ultimi due anni lo dimostrano”.
Pesa soprattutto, sottolinea il professor Salamat Akhtar, “il fatto che la polizia
non voglia intervenire in alcun modo”. La cappella è stata riaperta nell’aprile del
2010, dopo 8 anni di chiusura. Attualmente essa appartiene a un fondo fiduciario governativo,
che dovrebbe renderla alla comunità cristiana: tuttavia, secondo la legge pakistana,
la chiesa potrebbe anche essere venduta a un terzo. L’occupazione illegale è un tentativo
di appropriarsi di fatto dell’edificio: un episodio simile si verificò nell’aprile
scorso, ma la polizia intervenne arrestando i colpevoli. Tuttavia, la comunità musulmana
moderata di Rawalpindi si è schierata con i cristiani. (R.P.)