Aperto a Bangkok il primo incontro della Pastorale della strada per l'Asia e l'Oceania
Si è aperto oggi presso la capitale thailandese Bangkok e terminerà sabato 29 ottobre,
l'incontro integrato sulla Pastorale della Strada per l’Asia e l’Oceania, promosso
dal Pontificio Consiglio per i Migranti. I particolai, nel servizio di Stefano
Vecchia:
Il convegno,
organizzato in collaborazione con la Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche,
è il terzo a livello continentale dopo quello di Bogotà del 2008 per l'America Latina
e quello di Roma dello scorso anno per l'Europa. Sede dell'evento è il Centro pastorale
dell'arcidiocesi di Bangkok nella località di Samphran, dove sono convenuti 55 partecipanti
provenienti da 18 Paesi della regione Asia-Pacifico. Al centro delle giornate di comunicazioni
e dibattiti saranno in particolare gli incidenti stradali, responsabili di una media
giornaliera di 3.000 vittime a livello mondiale e le modalità di intervento su un
fenomeno globale che suscita “grande preoccupazione”.
In particolare,
tra Asia e Oceania sono 700 mila le vittime ogni anno di incidenti stradali mortali
su un totale mondiale di 1,3 milioni. Un dato in forte crescita, se è vero che le
stime indicano che nel 2020 i due terzi delle vittime della strada saranno in questa
immensa area del pianeta. Da qui, l'intento degli organizzatori dell'incontro di Bangkok
di “promuovere comprensione e educazione tra gli utenti dei mezzi a motore a proposito
di etica, guida sicura e carità umana e cristiana sulla strada”, con particolare riferimento
a quanti – come gli autisti dei mezzi pesanti – sono costretti a orari di lavoro spesso
eccessivi. Tra gli altri temi affrontati nell'incontro di Samphran, saranno quello
della prostituzione e del traffico di esseri umani. Quest'ultimo, in particolare,
in questa regione ha “ormai raggiunto livelli senza precedenti, al punto che può essere
considerato come una nuova forma di schiavitù”.