A Teheran, la visita del presidente venezuelano Hugo Chavez
Teheran si conferma in questi giorni crocevia della diplomazia internazionale, con
due visite importanti: quella del presidente venezuelano, Hugo Chavez, oggi – destinata
a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, in particolare nel settore degli idrocarburi
e petrolchimico – e quella, ieri, del premier iracheno, Al Maliki, che ha ottenuto
l'appoggio del governo della Repubblica islamica per un suo secondo mandato alla guida
dell’esecutivo di Baghdad. Salvatore Sabatino ha chiesto a Riccardo Redaelli,
docente di Geopolitica presso l’Università Cattolica di Milano, se Teheran continui
ad avere un ruolo centrale non solo per la regione:
R. – Continua
ad averlo, a livello regionale ed internazionale, nel bene e nel male. La visita ha
una sua ragion d'essere in quella di mettere uno di fronte l'altro Paesi che tradizionalmente
si oppongono agli Stati Uniti, più che avere una grande rilevanza economica e strategica.
Quella di Al Maliki testimonia, invece, sia il fallimento del progetto americano sull’affare
dell’Iraq, un Paese filo-occidentale e un bastione contro l’Iran, sia il ruolo effettivo
di potenza regionale dell’Iran. Nonostante tutti i tentativi della comunità internazionale
in questi ultimi anni e degli Stati Uniti in un arco di tempo più lungo, l’Iran si
è rafforzato come Paese regionale di crescente importanza a livello geostrategico,
geopolitico e geoeconomico.
D. – Dopo la visita di Al Maliki, si può
dire che sono superate definitivamente le vecchie ruggini tra Iran e Iraq? Sono due
Paesi storicamente in guerra…
R. – La risposta è a due livelli. A un
livello più profondo, identitario, è no: perché il confine è un confine etnico-culturale.
Da una parte ci sono gli arabi, dall’altra parte i persiani, gli iraniani e quindi
questa differenza, questa certa sfiducia non verrà mai meno. A un secondo livello
più politico, è evidente che è da poco che Iran e Iraq hanno aumentato la cooperazione
in campo economico, come era anche ragionevole attendersi, e appunto a livello politico.