2010-10-18 14:44:48

Russia. La Chiesa ortodossa contro il censimento: non tiene conto della religione


In Russia è partito fra le polemiche il secondo censimento nazionale dalla fine dell’Unione Sovietica. Le operazioni di raccolta dei dati hanno preso il via nelle regioni dell’estremo oriente Primorye, Kamchatka e Magadan, e andranno avanti per dieci giorni. I dati preliminari sul totale della popolazione russa verranno pubblicati a marzo 2011. Forti le critiche dell’opposizione che ha messo in luce i costi elevati dell’iniziativa. L’aspetto economico ha rischiato di far saltare tutto, ma alla fine il governo ha trovato i fondi e giustificato l’operazione come “necessaria per lo sviluppo di programmi sociali”. La Chiesa ortodossa, invece, si è lamentata per l’assenza della voce “fede” nel questionario che verrà sottoposto alla popolazione. “Hanno paura di conoscere il livello di diffusione della religione nella nostra società”, ha dichiarato all'agenzia Sir, Vladimir Vigilyansky, portavoce del patriarca di Mosca Kirill. Stando ai dati raccolti l'ultima volta, nel 2002, la popolazione russa è composta da 145,2 milioni di persone. Per l’Istituto federale di statistica, invece, i russi attualmente sono circa 142 milioni. Il problema che attanaglia potere politico e Chiesa ortodossa è il costante calo della natalità nel Paese. Secondo le previsioni degli esperti la popolazione della Federazione russa potrebbe scendere ad appena cento milioni entro il 2050, di cui la maggioranza potrebbe essere musulmana. Le cause sono note: una bassa natalità, l’alcolismo che miete vittime tra gli uomini e la diffusa pratica degli aborti, il cui numero nel 2004 ha superato quello delle nascite (1,6 milioni contro 1,5 milioni). (M.G.)







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