Il cardinale Scola a Belgrado: “Urgente il compito educativo nelle nostre comunità”
“Oggi, nella cosiddetta società post-moderna sottoposta al travaglio di trasformazioni
tanto rapide quanto radicali, diventa urgente e irrinunciabile il compito educativo
delle nostre comunità”. Così il cardinale patriarca di Venezia, Angelo Scola, nell’omelia
della Messa presieduta ieri nella cattedrale della Beata Vergine Maria Assunta di
Belgrado, di cui riferisce il Sir. Il porporato è da sabato nella capitale serba per
una visita alla Chiesa cattolica e al Patriarcato ortodosso che si conclude domani.
“Educare alla fede – ha spiegato il patriarca - significa educare alla piena riuscita
dell’umano” fino “al dono totale di sé, come ci testimoniano sempre più fratelli in
tante parti del mondo”. Soffermandosi sul rapporto fede-preghiera, il cardinale Scola
ha osservato che la fede “è la premessa della preghiera” e “la preghiera è la conseguenza
e la dimostrazione della fede”. Noi, ha aggiunto, “sottostimiamo la preghiera perché
sottostimiamo la potenza di Dio. Il che significa che sopra-stimiamo noi stessi e
la nostra potenza” e così “rispunta la radice cattiva del peccato originale: poter
fare a meno di Lui”. Secondo il patriarca, “la preghiera adeguata, l’unica proporzionata
al Padre è quella di Gesù. Per questo non esiste azione più grande del sacrificio
eucaristico”, il “culto ragionevole che dà valore e dignità ad ogni uomo, in ogni
momento e condizione della sua esistenza”. (M.G.)