2010-10-17 12:47:10

Intervento di S. Em. Georges KHODRE, Metropolita greco ortodosso di Byblos, Botrys e Mont Liban (LIBANO)


Il mio intervento riguarda il seguente tema: “questa comunione all’interno della Chiesa cattolica si manifesta mediante due segni: il battesimo e l’Eucarestia nella comunione con il Vescovo di Roma”.
L’ambiguità di questa affermazione ruota intorno all’uso del vocabolo Chiesa cattolica e del legame dell’Eucaristia con il Papa. Ora, l’espressione inizia con Sant’Ignazio di Antiochia e designa la comunione in una Chiesa locale unita nella fede ortodossa al suo Vescovo a tal punto che la liturgia lo cita senza far riferimento a nessun’altra autorità ecclesiale. La citazione del Vescovo di Roma nella liturgia, al di fuori della propria diocesi, introduce l’idea della Chiesa universale di cui parla l’Instrumentum Laboris ripetuta anche nella messa d’inaugurazione di questo Sinodo. Il vocabolo introduce una nozione numerica, spaziale, sociologica mentre la Chiesa cattolica è costituita anch’essa localmente prima di tutto dal Signore come Suo Corpo. La Chiesa universale non ha forse come corollario l’esistenza di un Vescovo universale che eserciterebbe una giurisdizione sul mondo indipendentemente dall’Eucaristia, unico segno di comunione tra i cristiani. È l’Eucaristia che fa di noi ovunque “un popolo eletto, un sacerdozio reale, una nazione santa”.
Citando il Papa di Roma all’interno delle liturgie orientali, cerchiamo di invitare queste Chiese a una pratica che l’Oriente non hai mai conosciuto.

[00149-01.04] [DF005] [Testo originale: francese]







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