2010-10-17 12:44:19

Intervento di Mons. Simon ATALLAH, Vescovo di Baalbek - Deir El-Ahmar dei Maroniti (LIBANO)


La questione dell’unità dei cristiani, questo testamento di Nostro Signore Gesù Cristo, si è molto sviluppata nel corso dei secoli. In effetti, l’unità della Chiesa ha conosciuto molteplici crisi, alcune dottrinali, altre ecclesiologiche, con interferenze politiche e considerazioni umane.
Il ventesimo secolo, per contro e fortunatamente, è stato quello dell’ecumenismo per eccellenza. In effetti, i grandi Pastori della Chiesa, Papa Giovanni XXIII e il Patriarca Atenagora, si sono incontrati e gli ostacoli sono stati abbattuti. I gesti d’amore, di pace e di fratellanza hanno cancellato tutto l’odio dei secoli passati. Le scomuniche sono state tolte da una parte e dall’altra. Il Concilio Vaticano II e i movimenti come l’opera di Maria per l’unità dei cristiani, detto dei Focolari, e altri ancora hanno avuto un ruolo decisivo nell’evoluzione positiva dell’impegno per l’unità voluta dal Signore.
Il ventunesimo secolo, inaugurato solennemente da Giovanni Paolo II nell’anno 2000 con la celebrazione del Giubileo della Redenzione del genere umano, continuerà le felici esperienze ecumeniche del ventesimo secolo o ritornerà nei labirinti bui del diciannovesimo secolo o, ancor prima, dell’undicesimo e sedicesimo secolo?
La preghiera per l’unità dei cristiani dovrebbe rispecchiare una mentalità e una visione. Queste a loro volta dovrebbero generare azioni ecumeniche concrete come:
1. Il ritorno alle esigenze della nostra vocazione, che ci permetterà di liberarci da ogni complesso di sentimenti di essere minoranza e, di conseguenza, di paura. In effetti, per la nostra vocazione non possiamo cedere alla tentazione dei sentimenti di essere minoranza. Lui ci ha detto: siete il lievito nella pasta. In questa prospettiva noi cristiani, con Cristo, siamo maggioranza.
2. L’impegno a dare una formazione di cultura ecumenica a tutti i nostri fedeli, soprattutto ai nostri giovani, nelle parrocchie, nei noviziati degli istituti di vita monastica, nelle facoltà e nei Centri di formazione cristiana, ecc.
Conclusione: questa educazione all’ecumenismo spalanca la porta al dialogo interreligioso, due progetti la cui realizzazione costruirebbe la pace tra i popoli.

[00177-01.04] [IN117] [Testo originale: francese]







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