Intervento di Mons. Mikaël MOURADIAN, Vicario Patriarcale per l'Istituto del Clero
Patriarcale di Bzommar (LIBANO)
È vero che il Medio Oriente è la Terra Santa e terra di santi, come dimostrano le
canonizzazioni e beatificazioni che hanno avuto luogo in questi ultimi anni: Mar Charbel,
Naamat Allah al Hardini, Rafka, Abouna Yaacoub, Ignace Maloyan, Al Akh Stephan...
Questo, però, non deve renderci ciechi davanti alla verità, che in Medio Oriente si
vive anche una crisi di vocazioni. La prova più eloquente di ciò è una statistica
fatta nel corso di una sessione di formazione per religiosi, alla quale hanno partecipato
129 religiosi e religiose. Essi hanno risposto alla seguente domanda: quali sono le
cause della caduta delle vocazioni religiose, le sue conseguenze a breve, medio e
lungo termine, e le soluzioni immaginabili? Ecco la sintesi delle risposte: 1.
cause principali: la caduta della natalità tra le famiglie cristiane; i problemi materiali
e morali che la famiglia deve affrontare; la crisi dei valori; la difficoltà di prendersi
un impegno a lungo termine; l’emancipazione femminile; la crisi della fede; la contro-testimonianza
da parte dei consacrati. 2. Soluzioni immaginabili: sostenere la famiglia; educare
ai veri valori; che i consacrati testimonino con sincerità la loro fedeltà a Cristo
e alla loro consacrazione...; assicurare un buon discernimento delle vocazioni; dare
la priorità alla qualità sulla quantità; vegliare su una buona direzione spirituale
delle vocazioni; offrire una formazione iniziale e permanente adeguata. Analizzando
le risposte, si osserva che questi 129 religiosi e religiose, sia a proposito della
caduta delle vocazioni che delle soluzioni immaginabili, hanno dato il primo posto
alla famiglia, perché la famiglia è il nucleo della società. È in famiglia che la
persona riceve la sua prima educazione umana e religiosa. È nelle famiglie credenti
e praticanti che nascono anche le vocazioni. “Consapevole che il matrimonio e
la famiglia costituiscono uno dei beni più preziosi dell'umanità, la Chiesa vuole
far giungere la sua voce ed offrire il suo aiuto a chi, già conoscendo il valore del
matrimonio e della famiglia, cerca di viverlo fedelmente, a chi, incerto ed ansioso,
è alla ricerca della verità ed a chi è ingiustamente impedito di vivere liberamente
il proprio progetto familiare...” (Familiaris Consortio n.1). Chi dice ‘pastorale
delle vocazioni’ dice anche ‘pastorale della famiglia’. Ritengo che l’Instrumentum
laboris non abbia dato alla famiglia il posto che merita e perciò suggerisco che se
ne tenga conto nel ‘Messaggio’.