Intervento di Mons. Joseph ABSI, Arcivescovo titolare di Tarso dei Greco-Melkiti,
Vescovo Ausiliare e Protosincello di Damasco dei Greco-Melkiti (SIRIA)
Dalla istituzione delle Conferenze episcopali dei paesi del Medio Oriente e dalla
creazione del Consiglio dei patriarchi cattolici del Medio Oriente constatiamo che
l’intesa, l’aiuto reciproco e la cooperazione tra le Chiese orientali cattoliche sono
cresciuti. Nonostante ciò, le nostre Chiese hanno ancora bisogno di aprirsi le
une alle altre. La concorrenza tra le Chiese orientali cattoliche o all’interno
di una stessa Chiesa è fonte di indebolimento e di una testimonianza falsa. Pensiamo
soprattutto allo sdoppiamento delle istituzioni e delle azioni. Al fine di rafforzare
la loro comunione e la loro testimonianza, le nostre Chiese sono invitate a riflettere
sulle seguenti strategie: - adottare a tutti i livelli una educazione che possa
favorire l’apertura, la solidarietà e l’azione comune; - rendere consapevoli i
cristiani d’Oriente che sono tutti sulla stessa barca e che affrontano la stessa sorte.
Non possono disinteressarsi gli uni degli altri. Sono necessari l’incontro e l’intesa
reciproci;
- a tal fine, è bene che le Conferenze episcopali dei diversi paesi
periodicamente si riuniscano tutte insieme; - permettere ed estendere il biritualismo,
di modo che non vi sia più parrocchia senza servizio, qualunque sia la Chiesa alla
quale essa appartiene. Osserviamo che coloro che hanno redatto il testo utilizzano
quasi sempre espressioni imperative come “è necessario”, “è essenziale”, “è evidente”,
“è importante”, “è certo”, “occorre”, “si deve”. Vorremmo che alla fine del sinodo
tutto ciò che è necessario, essenziale, evidente, importante, certo e obbligatorio
fosse trasformato in azione. Non andiamo via dal sinodo senza aver preso misure che
consentano di realizzare questi imperativi! Convertiamo gli imperativi in strategie
chiare e definite e formiamo commissioni per perseguire gli obiettivi attraverso tattiche
adeguate!