Intervento del Sig. Tanios CHAHWAN, Membro del Pontificio Consiglio per i Laici, Presidente
del Consiglio Nazionale dei Laici del Libano (LIBANO), uditore
La formulazione della modernità nel mondo arabo-musulmano costituisce una problematica
allo stesso tempo tragica e complessa: tragica per il fatto che su questa formulazione
pesa uno svantaggio grande e complesso, dal momento che la sua comprensione non dipende
da un solo fattore, bensì da diversi, di natura endogena ed esogena, che si sovrappongono
e sono interdipendenti. Essi funzionano a partire da un contenuto ben determinato
e diventano visibili, nel quadro di una dinamica complessa, attraverso azioni e reazioni. Infatti
il movimento della storia fra l’islam e l’occidente è un movimento pendolare di flusso
e riflusso. Sulla scia delle tappe storiche, questi fattori - che sono d’ordine storico,
ideologico, religioso, sociale, psicologico, psicosociale e culturale - si sono formati
e si sono amplificati da una parte e dall’altra. Fra i fattori endogeni considero: -
“Lo sguardo degli arabi sul loro passato finora molteplice, che ha la tendenza ad
essere presentato come un paravento salutare contro le derive culturali”; - la
glorificazione della storia; - il complesso d’inferiorità degli arabi nei confronti
dell’occidente: - la causa palestinese; - il conflitto sull’islam fra le componenti
dell’islam; - il sacro nell’islam; - il rapporto dell’islam con il patrimonio. Quanto
ai fattori endogeni, distinguo: - “Il discorso dell’occidente sui valori arabo-musulmani,
talvolta ambiguo, ma spesso ostile”; - il complesso prometeico dell’occidente; -
la paura del declino da parte dell’occidente; - l’avidità dell’occidente nel mondo
arabo-musulmano. Questa Assise Sinodale è chiamata ad aiutare i cristiani d’oriente
a impegnarsi di nuovo con i loro connazionali e a dare risposte di speranza che favoriranno
lo sviluppo di un processo dinamico di rinnovamento e di rinascita dell’arabità, che
prevedrebbe: - la comprensione e la conoscenza della realtà sociale del mondo arabo
in vista della sua trasformazione; - la riconciliazione culturale fra l’oriente
e l’occidente volta a rendere meno fatale la logica del conflitto e dell’opposizione
fra di loro, predicata spesso dalla logica del movimento della storia.