2010-10-17 12:45:38

Intervento del Dott. Husam J. WAHHAB, Presidente dell'Azione Cattolica di Betlemme (TERRITORI PALESTINESI), uditore


Come testimone cristiano in Terra Santa, constato che la presenza cristiana in Terra Santa è essenziale e vivifica i luoghi santi. Con questa presenza, affrontiamo molte difficoltà, che mettono in pericolo la vita cristiana. Alcune di queste difficoltà sono le divisioni delle chiese, l’emigrazione, l’isolamento, l’instabilità politica e la mancanza di lavoro.

Oltre alle divisioni delle chiese e all’emigrazione, dobbiamo fare attenzione al pericolo di una possibile scomparsa dei cristiani palestinesi da questa società. La nostra preoccupazione quindi riguardo a questa questione vuole innanzitutto evitare ogni egoismo e isolamento, in modo che i cristiani palestinesi non si sentano ingiustamente trattati. Di conseguenza ci schieriamo al loro fianco per impegnarci a farli sentire tutti parte della società.
Il concetto di separazione tra chiesa e stato in Medio Oriente non esiste, in quanto molte leggi e regolamenti sono ispirati dalla religione. I nostri sforzi devono concentrarsi sull’ispirare i legislatori affinché rispettino i cittadini cristiani nella società.
La società cristiana apprezza l’operato della Chiesa negli anni passati e il sostegno continuo alle istituzioni cristiane locali. Inoltre la società araba che la circonda apprezza moltissimo la presenza di istituzioni cristiane, soprattutto delle scuole cattoliche, dell’università di Betlemme, degli ospedali che creano ponti di comprensione e rispetto tra i musulmani e i cristiani, incrementando così il mutuo apprezzamento.
I vescovi, i sacerdoti e i laici devono impegnarsi alla creazione di un’atmosfera che promuova una cultura di giustizia e di pace. Tale atmosfera di giustizia e pace indurrà la generazione futura di giovani a rimanere nel proprio paese.
È vitale che la Chiesa si impegni insieme ai laici nel campo della formazione, soprattutto dei bambini e dei giovani, per l’unità, affinché tutte le vocazioni crescano insieme nella comunione. In questa prospettiva l’Azione Cattolica e altre simili istituzioni sono utili grazie all’impegno di laici e clero, al fine di promuovere l’unità e un sentimento di pace interiore. La Chiesa dovrebbe spianare la strada ai rapporti internazionali con altre chiese e comunità per promuovere i pellegrinaggi in Terra Santa che creano una maggiore solidarietà nei confronti della presenza cristiana.
Il nostro scopo è quello di perpetuare la nostra presenza in Medio Oriente e di mettere a punto programmi che portino un numero sempre maggiore di persone a diventare testimoni del nostro Signore Gesù, a diffondere la Parola di Dio nella nostra comunità e a vivere la nostra vita cristiana con orgoglio per essere esempi viventi per le generazioni future.

[00157-01.05] [UD019] [Testo originale: inglese]







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