2010-10-17 13:01:24

Condivisione e solidarietà: a Roma "La notte dei senza dimora"


Dormire in piazza per sensibilizzare la cittadinanza romana sulle difficoltà dei senzatetto, condividendo per qualche ora le loro condizioni di vita. Questa la finalità della decima edizione romana della manifestazione “La notte dei senza dimora” che si è svolta la notte scorsa nel quartiere di San Lorenzo. L’evento è stato promosso dall’associazione Casa di cartone in collaborazione con una decina di organizzazioni tra cui Amnesty International, Terre di mezzo e Opere Antoniane Onlus. Giovanni Crocè ha intervistato Girolamo Grammatico, coordinatore dell’iniziativa.RealAudioMP3

R. – Siamo giunti al decennale e stiamo cercando di scuotere un po’ la cittadinanza. “La notte dei senza dimora” si rivolge ai cittadini ignari del problema. Quindi, il messaggio è far vedere che ci sono delle associazioni, c’è del volontariato, c’è gente esperta che conosce bene il problema e che desidera avvicinare coloro che o lo conoscono male, o sono vittime di pregiudizi o non sanno nulla di una cosa così grave che purtroppo ci riguarda dagli anni Cinquanta!

D. – A Roma è ancora molto radicato il fenomeno dei senza tetto?

R. – E’ aumentato il problema. E’ aumentato visibilmente e si è anche spostato l’asse: famiglie che finiscono per strada, persone che perdono il lavoro e finiscono per strada … Però, credo che il problema sia adesso, attualmente, definire bene il macrocosmo dei senza dimora. A volte, nel calderone ci si butta dentro tutto: l’immigrato, quello che è in attesa di asilo politico, il rom …

D. – Secondo lei, in cosa dovrebbe attivarsi il comune?

R. – Guardi, il comune dovrebbe fare una cosa sola: il problema del disagio abitativo è legato molto alla casa. L’edilizia popolare in Italia si è ridotta del 90 per cento negli ultimi 20 anni. Gli edifici sfitti degli enti devono essere utilizzati non dai senza dimora – la cui gestione vedo un po’ complicata – ma almeno si dovrebbe concedere alle associazioni che sono esperte, che lavorano sul campo la possibilità di utilizzarle per i senza dimora.

D. – Rispetto al passato, quali sono oggi i rischi del senza tetto a Roma?

R. – Adesso credo che il problema sia iscritto nella percezione sociale che abbiamo di loro. Perché si è creato veramente un terrorismo mediatico nei confronti della persona indigente, e la gente ha paura. Credo che il rischio che corrono sia realmente quello delle aggressioni. Tanti senza dimora sono stati aggrediti, incendiati, buttati nel fiume … Questo cosa fa capire? Che c’è una percezione sbagliata del problema. Non che non ci siano margini di rischio nella gestione dei senza dimora, ma confondere il problema dei senza dimora e pensare che sia un problema di sicurezza, crea nelle persone una percezione pericolosa.







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