2010-10-16 14:41:04

Cina ed Ecuador. Esplosioni in miniera: almeno 20 i morti


Mentre il Cile continua a gioire per il salvataggio dei 33 minatori, alcuni dei quali, già dimessi dall’ospedale, stanno tornando finalmente a casa, in Cina e in Ecuador si teme per la sorte di altri lavoratori intrappolati nel cuore della terra, rispettivamente in una miniera di carbone e in un giacimento d’oro. I dettagli nel servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Un bilancio già drammatico e per nulla definitivo, quello del crollo avvenuto oggi in una miniera di carbone nella Cina centrale, a Yuzhou, nella regione di Henan, dove 20 minatori sono morti e altri 17 risultano intrappolati in seguito a una fuga di gas. Nella regione del Guangxi, inoltre, due manager sono deceduti per asfissia in una miniera di rame a 800 metri di profondità mentre effettuavano un’ispezione. Purtroppo, sono solo gli ultimi incidenti, in ordine cronologico, occorsi a minatori cinesi: a causa delle scarse misure di sicurezza e dei ritmi di lavoro serrati in un Paese che dipende per il 70 per cento dal carbone, migliaia di uomini, ogni anno, perdono la vita in crolli improvvisi, esplosioni o inondazioni. L’anno scorso, le vittime sono state 2600, mentre quest’anno, secondo la stampa locale, sono già 1600 le miniere illegali chiuse dalle autorità. Solo due giorni fa, inoltre, altri nove operai erano rimasti imprigionati nel sottosuolo a 186 metri nella miniera Xingwang, nella contea di Qianshan, ma grazie a una maxioperazione di soccorso durata 24 ore sono stati tratti tutti in salvo. In Ecuador, intanto, si teme per la sorte di quattro minatori intrappolati a 150 metri sotto terra in seguito a un crollo, nel giacimento aurifero di Portovelo, nel sud del Paese, al confine con il Perù. I soccorritori hanno inviato ossigeno perché il sistema di ventilazione e i pozzi d’acqua sarebbero fuori uso, ma finora dai minatori non è giunto alcun segno di vita.

Manifestazioni in Cina e Giappone per la sovranità delle isole Senkaku
Rischia di riaccendersi la querelle diplomatica tra Cina e Giappone sulla sovranità delle Isole Senkaku. Nella notte, proteste anticinesi si sono verificate a Tokyo, dove in diecimila sono scesi in piazza per aderire a una manifestazione organizzata dai nazionalisti di Ganbare Nippon per dimostrare l’appoggio al Premio Nobel per la pace, Liu Xiaobo. Contemporaneamente, in Cina circa duemila studenti hanno manifestato per rivendicare la sovranità di Pechino sull’arcipelago in tre diverse città.

Iran: accusati di spionaggio i due escursionisti americani detenuti a Teheran
Saranno processati per spionaggio i due cittadini americani detenuti dal luglio scorso, in Iran. Ad annunciarlo, secondo il quotidiano iraniano Iran Daily, il ministro dell'Intelligence, Heydar Moslehi. I due erano stati arrestati per aver sconfinato in Iran durante un'escursione in montagna nel Kurdistan iracheno, insieme con una ragazza, rilasciata il mese scorso per motivi di salute e dietro il pagamento di una cauzione.

Usa: rischia la pena di morte il soldato che uccise civili afghani per “divertimento”
Sarà giudicato dalla Corte marziale degli Stati Uniti Jeremy Morlock, il soldato americano accusato di aver ucciso tre civili afghani per “divertimento” tra il gennaio e il maggio 2010, nel tentativo di coprire un’indagine sul consumo di hashish tra militari. Morlock sarà giudicato per otto capi d’accusa, tra cui l'omicidio premeditato, violenza, cospirazione, uso di droghe e rischia la pena di morte. Negli Usa, intanto, crolla l’appoggio dei cittadini alla missione in Afghanistan: secondo un sondaggio della Cnn solo il 37 per cento degli americani sarebbe ancora a favore dell’operazione.

Reduce pubblica video shock sulle violenze dei soldati americani in Iraq
Un reduce americano ha pubblicato su internet tre video shock che proverebbero le violenze dei militari americani su detenuti iracheni, successivi al caso di Abu Grahib. Nelle immagini si vedono prigionieri iracheni, bendati e legati, mentre vengono seviziati e umiliati senza motivo. Nel frattempo, il Pentagono ha pubblicato una stima delle vittime in Iraq, che ammonterebbero a oltre 77 mila, senza specificare se nel computo sono compresi gli insorti e i terroristi. La stima è in netto contrasto con quella diffusa dal Ministero per i diritti umani di Baghdad che parla, invece, di un numero compreso tra gli 85 e i 100 mila.

Medio Oriente: riaperto il dossier Shalit
Dopo un periodo di stasi durato circa un anno, è stato riaperto il dossier sul soldato israeliano, Ghilad Shalit, dal 2006 nelle mani di Hamas a Gaza. A dirlo all’Ansa è stato il viceministro degli Esteri nel governo di fatto di Hamas nella Striscia di Gaza, Ahmed Yusef. Israele, secondo indiscrezioni, pare sia disposto di liberare un migliaio di detenuti palestinesi.

In Somalia scontro tra clan rischia di far precipitare la situazione
Sarà Mohamed Abdullah, personaggio di spicco della diplomazia somala ma assente dal Paese dal 1991, il nuovo primo ministro somalo, nominato dal presidente, Shaik Sharif. La decisione, però, scontenta il clan tribale “Ahlu al Sunna wa al Jamaa”, principale sostenitore della politica di Sharif contro l’avanzata degli insurrezionisti islamici e ciò rischia di far precipitare nuovamente la Somalia in uno stato di caos. Intanto, le Nazione Unite hanno lanciato l’allarme sulla situazione dei profughi della capitale Mogadiscio: più di 500 mila persone si sarebbero rifugiate alle porte della città, creando un insediamento che cresce al ritmo di mille persone a settimana, una sorta di gigantesca tendopoli priva di accesso ai servizi di base.

Crisi economica: lunedì la riunione del Fmi, in Europa oggi giornata di scioperi
Convocata per lunedì prossimo a Shangai la riunione del Fondo Monetario internazionale, su iniziativa di Pechino. Il vertice avviene nel mezzo delle polemiche legate alla cosiddetta guerra delle monete, con la sottovalutazione dello yuan che favorisce le esportazioni cinesi. Intanto, sul versante europeo, sono molti i Paesi in mobilitazione contro la crisi. Ce ne parla Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

È uno stato d’agitazione senza precedenti, quello che sta paralizzando la Francia, in protesta contro la riforma delle pensioni varata dal governo Sarkozy. Una situazione che si ripercuote sull’intero Paese e che va anche oltre i confini francesi. Perché lo sciopero indetto in 10 delle 12 raffinerie transalpine sta avendo conseguenze sul traffico aereo nazionale e internazionale. È proprio di questa mattina, infatti, la notizia che l’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, il più importante dell’intero Paese, avrebbe solo 48 ore di autonomia. Entro lunedì sera, potrebbero finire le scorte di carburante destinate agli aerei in partenza o in transito. È il quinto giorno consecutivo di proteste contro la riforma anche nel settore dell’istruzione, e anche oggi decine di scuole sono rimaste del tutto o in parte chiuse. Un gruppo di studenti ha manifestato ieri davanti agli uffici del premier, Francois Fillon, mentre in tutta la Francia sono esplose violenze nel corso delle manifestazioni dei liceali: 150 sono stati fermati dalla polizia. Sabato piuttosto tranquillo, invece in Grecia, dopo una settimana decisamente difficile, con un’ondata di astensioni dal lavoro che ha letteralmente paralizzato il Paese ellenico, in protesta contro il piano di tagli del governo, che cerca in tutti i modi di appianare i buchi della più grande crisi economica che abbia mai investito la Grecia. Tensione alta anche in Italia. Epicentro delle proteste, oggi pomeriggio, sarà Roma, dove stanno confluendo gli operai metalmeccanici della Fiom. Il Ministero degli interni già nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme per una possibile infiltrazione di gruppi violenti. Ad affiancare le tute blu ci sarà anche il mondo della scuola, che per protestare contro i tagli previsti dall’esecutivo Berlusconi ha puntato su uno slogan eloquente: ”Noi non moriremo precari”.

Belgio, attesa per domani la proposta dei separatisti fiamminghi
Domani, il leader separatista fiammingo, Bart de Weder, del movimento N-Va, presenterà una proposta di compromesso sulla riforma dello Stato ai sette partiti impegnati da metà giugno scorso in un negoziato per formare il nuovo governo in Belgio. Per la risposta delle forze politiche bisognerà aspettare, invece, fino a lunedì prossimo. La proposta è considerata l'ultima opportunità per uscire dall'impasse di una crisi che dura ormai da tre anni. Il negoziato tra fiamminghi e francofoni si è arenato sulla riforma dello Stato federale, in particolare sulla gestione e lo status della capitale Bruxelles.

Russia: alluvioni nel sud, nove morti
Sono nove fino ad ora i morti accertati nella regione di Krasnodar, nella Russia meridionale, dove si sta verificando un’ondata di piogge eccezionali. Sette sono i villaggi colpiti e 300 le persone evacuate dalle autorità che hanno proclamato lo stato d’emergenza nell’area.

Italia: sequestro di beni per tre milioni di euro a boss mafioso “nullatenente”
Per lo Stato era nullatenente, tanto che riceveva un sussidio di disoccupazione pari a 700 euro mensili, Giovanni Trapani, 54 anni, il boss della famiglia palermitana Ficarazzi arrestato nell’agosto scorso. Oggi, i Carabinieri hanno sequestrato conti correnti, beni mobili e immobili per un valore complessivo di tre milioni di euro riconducibili a lui e all’impresa edile di sua proprietà, dalla quale aveva fatto in modo di risultare licenziato per ottenere il sussidio.

Cinque anni fa moriva Francesco Fortugno, ucciso dalla ’ndrangheta
È stato ricordato questa mattina, in occasione del quinto anniversario della sua morte, Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri da due uomini della ’ndrangheta mentre usciva da un seggio delle primarie indette dall’Unione. Alla cerimonia erano presenti, per le istituzioni, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che hanno deposto una corona di fiori a Palazzo del Rio. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi e Marco Onali)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 289

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