Intervento di Suor Karima TAMER HENDY AWAD, Superiora Provinciale delle Religiose
di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore (EGITTO), uditrice
La Chiesa in Medio Oriente è più interessata delle altre alla conservazione della
sua vocazione principale che consiste nello sviluppo di sante vocazioni; e questo
perché è dall’Oriente che è venuto l’annuncio del Vangelo ed è ugualmente in Oriente,
nei deserti dell’Egitto, che erano presenti i primi semi delle vocazioni e l’inizio
della vita eremitica, sorgente del monachesimo, con i suoi grandi fondatori: Antonio,
Macario e Pacomio. La pastorale apostolica delle vocazioni deriva dal cuore stesso
dell’identità di ciascuna congregazione e della sua spiritualità. La Chiesa è consapevole
delle numerose necessità del mondo e del ruolo apostolico che essa deve svolgere.
È perciò che si occupa della pastorale delle vocazioni e della loro scoperta e
chiede, dunque, alle nostre congregazioni di presentare questo lavoro apostolico,
dandogli il diritto di essere conosciuto con rispetto. La Chiesa è anche convinta
che Cristo stesso chiama chi vuole, perché Egli continua a chiamare oggi come ieri
e si serve di noi per far arrivare ai cuori il suo messaggio. Lo scopo della pastorale
delle vocazioni è quello di aiutare il giovane a scoprire la propria vocazione nella
vita cristiana, sia essa nel matrimonio o nella vita monastica, e a scoprire i modi
di rispondere a questa chiamata. Se il giovane scopre la sua vocazione alla vita consacrata,
la Chiese deve aiutarlo a scegliere una missione qualunque. Per la Chiesa, dunque,
si tratta di aiutare i giovani a discernere la volontà di Dio e il suo progetto nella
loro vita. Infatti, se i giovani cercano una spiritualità solida, oggi devono affrontare
il problema dell’assenza di criteri relativi alle virtù e alla condotta da seguire.
C’è un grande divario tra il livello scientifico dei giovani e la loro situazione
a livello psichico, cristiano e affettivo, e ciò a causa della dissoluzione della
famiglia. È per questo che il discernimento delle vocazioni è diventato un problema
arduo. La pastorale vocazionale deve essere ecclesiale, cioè inserita in una programmazione
pastorale d’insieme, aperta su tutte le vocazioni e comunitaria, riguardante le comunità
monastiche e sacerdotali.