Intervento di S. B. Ignace Youssif III YOUNAN, Patriarca di Antiochia dei Siri (LIBANO)
La parola “Verità”, in arabo “Haqq”, significa anche Diritto (ciò che è dovuto). Non
è forse una coincidenza significativa che ci sia un legame così stretto tra “Verità”
e “Giustizia”? Da duemila anni, e in particolare negli ultimi quattordici secoli,
i cristiani, divenuti minoranza nei loro paesi, sono stati duramente provati nella
loro testimonianza di fede fino al martirio. Il nostro amato Salvatore, prima della
sua ultima offerta, difese la Verità, sinonimo del diritto inalienabile della persona
alla libertà, offrendo la Sua salvezza per tutti, anche per coloro che si opponevano
al suo messaggio d’amore incomparabile e universale. La nostra salvezza è aderire
coraggiosamente al suo messaggio e proclamare, senza alcun timore la Verità nella
vera carità. I nostri fedeli che nella regione tormentata del Medio Oriente hanno
diritto a sperare, si aspettano molto da questo Sinodo. Sta a noi dare loro le ragioni
della loro fede inseparabile dalla speranza nel nostro amato Salvatore, che ci rassicurati:
“ Non temere, piccolo gregge”. Vivendo così la fede di un cuor solo e un’anima
sola, sapremo testimoniare insieme e con coraggio Colui che ha detto: “Sono la Verità
e la Vita”. Solo la Verità ci renderà liberi. “Nel laicismo e nel fondamentalismo
si perde la possibilità di un dialogo fecondo e di una proficua collaborazione tra
la ragione e la fede religiosa” (Caritas in Veritate, 56).