Intervento di Card. Peter Kodwo Appiah TURKSON, Presidente del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace (CITTÀ DEL VATICANO)
1. LA CONOSCENZA DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA: Dalla lettura dell' Instrumentum
Laboris di questo sinodo, emerge la necessità di diffondere maggiormente la conoscenza
del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa fra i cristiani, e non solo, nei
paesi dell' area medio-orientale. Quindi, secondo il senso del par. 26 (Instr.
Laboris), la conoscenza del sito del PCGP potrebbe essere favorita come strumento
al servizio delle Chiese locali per l'approfondimento della Dottrina Sociale della
Chiesa. A questo proposito, il PCGP si impegna di completare la traduzione in Arabo
del Compendium della Dottrina Sociale della Chiesa. Inoltre, si potrebbe,
visto l'intento del PCGP di istituire una summer school presso questo Dicastero,
pensare di invitare e coinvolgere anche sacerdoti provenienti dal Medio Oriente nel
senso del desiderio espresso in par. 26 (Instr. Laboris). Un' altra iniziativa
che potrebbe essere promossa dal PCGP è quella di portare la dottrina sociale della
Chiesa direttamente in Medio- Oriente, organizzando, ad esempio, un simposio di presentazione
della Caritas in veritate.
2. LIBERTÀ RELIGIOSA Al par. 37,
si lege: "In Oriente, libertà di religione vuol dire solitamente libertà di culto
.... " etc. Visto il tema del Messaggio della Pace 2011 (Libertà Religiosa,
via per la pace), occorrerebbe, prima di tutto, ribadire il fatto che libertà religiosa
autentica include la libertà di predicare e di convertire. Inoltre, è da notare
che in alcuni paesi, il discorso sulla libertà religiosa è sempre visto con
diffidenza. Per questi, la libertà religiosa implica relativismo religioso,
indifferentismo e la negazione del patrimonio religioso del paese. La Chiesa Cattolica
affrontava lo stesso problema al riguardo dell' interpretazione di "Dignitatis
Humanae" del Vat.II ( la Dichiarazione sulla libertà religiosa) anni fa. Ma come
ci insegna Papa Benedetto XVI, "La libertà religiosa non significa indifferentismo,
e non implica l'uguaglianza di tutte le religioni" Civ. 55). Infatti, non c'è
nessun conflitto fra la libertà religiosa e la forte difesa dell' identità religiosa
d'una persona contro il relativismo. La libertà religiosa riguarda il privilegio
(libertà) d'un credente di formare, vivere ed annunciare la sua esperienza religiosa,
senza coercizione dello Stato, ma colla possibilità di contribuire alla costruzione
dell' ordine sociale. Quindi le Chiese e le religioni di minoranza in Medio-Oriente
non devono subire discriminazione, violenza, propaganda diffamatoria (anti-cristiana),
la negazione di permessi di costruire edificii di culto, e di organizzare funzioni
publiche. Infatti, la promozione delle Risoluzioni contro Diffamazione delle
Religioni nel quadro dell' Organizzazione delle Nazioni Unite non deve limitarsi a
Islam (Islamofobia) nel mondo occidentale. Essa deve includere Cristianesimo
(Cristianofobia: la religione e le comunità dei credenti) nel mondo Islamico.
Si può pure promuovere l'adozione, sempre nel quadro dell' ONU, d'una risoluzione
sulla Libertà religiosa come alternativa alla risoluzione sulla Diffamazione
delle Religioni.
3. MIGRAZIONE: Nella sezione relativa all'immigrazione
internazionale in Medio Oriente in particolare al paragrafo 49 e 50 si affrontano
temi che stanno particolarmente a cuore a questo PCGP: - Il tema dell' immigrazione,
come fenomeno mondiale (emigrazione & immigrazione). - Il tema del lavoro decente
per i lavoratori domestici, che sono prevalentemente donne. Qui si coniugano esigenze
legate al rispetto della dignità umana, dei diritti umani e diritti dei lavoratori
nonché esigenze legate al rispetto del credo religioso.
4. FORMAZIONE DEI GIOVANI
PROMOTORI DELLA PACE Infine, in virtù delle tante ostilità presenti nell'area mediorientale,
il par.69 sottolinea l'importanza di "formare i giovani a superare queste barriere
e ostilità interne, e a vedere il volto di Dio in ogni essere umano, per collaborare
insieme ad edificare una città comune accogliente". Il PCGP potrebbe pensare di privilegiare
nella scelta degli stagieres e dei partecipanti alle summer schools
degli studenti provenienti dal Medio Oriente che, ritornati in patria, possono agire
da portavoce di un messaggio di pace fra i giovani, specie di peace practitioner
(cfr. Laura Villanueva e il suo peace Field Japan). In conclusione, come
sostenuto al paragrafo 115, la più grande testimonianza che i cristiani possono dare
in campo sociale, in Medio Oriente come nelle restanti parti del mondo, è quello della
gratuità dell amore verso l'uomo. L'invito al dono e alla gratuità da parte di Papa
Benedetto XVI nell' enciclica Caritas in veritate è, infatti, un invito ad
assumere un atteggiamento fraterno, un'attitudine a promuovere la crescita del prossimo,
un' attitudine alla ricerca del bene comune.