Intervento del Sig. Saïd A. AZER, Membro del Pontificio Consiglio per i Laici (EGITTO),
uditore
Migliaia di giovani e adulti, membri di più di venti movimenti apostolici - come pure
del Cammino Neocatecumenale - partecipano in modo vivo ai servizi della Chiesa in
Egitto, attraverso l’ascolto della Parola di Dio e la celebrazione dei santi sacramenti. Ma
ogni giorno devono affrontare tentazioni costanti, cosa che minaccia la loro fede. Le
sfide più importanti alle quali fanno fronte i membri di tali movimenti sono: -
l’emigrazione come conseguenza di una fede superficiale; - i quotidiani e internet; -
il mondo che va verso una “cultura della morte”, come aveva detto Sua Santità Papa
Giovanni Paolo II. Per fare qualche esempio: il matrimonio fra omosessuali, il divorzio-lampo,
l’aborto, i costanti attacchi alla famiglia cristiana; - molti cristiani non si
interessano più alle liturgie, non ascoltano più; - la Messa domenicale da sola
non basta più per la crescita della fede; - il perdono e la conversione sono valori
che non esistono più nella vita quotidiana; - la mancanza di unità tra i membri
del clero, insieme alla loro formazione umana e spirituale talvolta inaccettabile,
spesso scandalosa; - per i giovani, l’essere circondati da un ambiente anti-evangelico. La
soluzione, dinanzi a queste sfide, consiste nella presa di coscienza, da parte dei
membri di queste comunità, del senso della loro presenza, dell’importanza della loro
missione e della loro vocazione cristiana per la Chiesa e il paese in cui vivono.
Il Cammino Neocatecumenale, per esempio, ha l’esperienza viva di alcuni membri che
hanno cancellato l’idea di emigrare, di giovani che hanno abbandonato la droga, di
matrimoni ricostruiti, di apertura alla vita per quanto riguarda il numero di figli,
di migliaia di ragazzi e di ragazze in tutto il mondo che donano la propria vita per
le vocazioni sacerdotali e i monasteri, come pure di comunione con le altre Chiese.