2010-10-14 14:40:53

Pakistan: ragazza cristiana stuprata e uccisa. I genitori, protetti da Ong cristiane, sporgono denuncia


Lubna Masih, la 12enne ragazza cristiana violentata e uccisa da un gruppo di musulmani a Rawalpindi, forse potrà avere giustizia. Dopo oltre due settimane di esitazione infatti, i genitori hanno sporto formale denuncia alle autorità di polizia pakistane, vincendo la paura di possibili ritorsioni. Su esortazione delle Organizzazioni non governative che hanno promesso protezione, aiuto materiale e assistenza legale, stamani Saleem e Guddi Masih si sono recati alla stazione di polizia di Waris Khan, a Rawalpindi, per denunciare la terribile esecuzione della figlia. Le resistenze che i due hanno mostrato finora erano dettate dalla paura: tuttora temono di subire ritorsioni, vendette e intimidazioni al fine di insabbiare la vicenda. Inoltre le amicizie influenti degli uomini che hanno perpetrato il crimine, dicono fonti locali all'agenzia Fides, possono tentare di influenzare il corso della giustizia. Le Organizzazioni non governative “Life for All” e “Christian Lawyer Foundation” credono, però, che sia assolutamente necessario portare il caso all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica, perseguendo i colpevoli per vie legali. “E’ un passo necessario per combattere l’impunità e difendere i diritti dei cristiani in Pakistan”, dice Rizwan Paul, presidente di “Life for All”, Ong di ispirazione cristiana impegnata a livello sociale e culturale nel Paese. L’Ong sta cercando una nuova casa per i genitori di Lubna, garantendo loro protezione, solidarietà e assistenza sotto tutti gli aspetti. (M.G.)







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