Mons. Chullikatt all'Onu: fondare il diritto sulla legge morale naturale
“Lo stato di diritto è il fondamento per lo sviluppo, la pace e la sicurezza” dei
popoli e dei Paesi. Lo ha sottolineato mons. Francis Chullikatt, osservatore permanente
della Santa Sede presso l’Onu, nel suo intervento ieri alla 65.ma Assemblea delle
Nazioni Unite, in corso nel Palazzo di Vetro a New York. Il servizio di Roberta
Gisotti.
“Intelligenza
umana, intellegibilità della natura e della storia e rispetto incondizionato della
dignità”: questa “combinazione” dovrebbe permettere di promulgare “leggi giuste, che
servano e proteggano il bene comune della famiglia umana”. Ma “la legge - ha ammonito
l’arcivescovo Chullikatt - non è semplicemente il risultato delle deliberazioni giuridiche
civili”, “deve anche comprendere la legge morale naturale, che di fatto altro non
è che il riconoscimento di tutte le conseguenze sociali della dignità umana”. Da qui
il richiamo agli organi legislativi e giudiziari, sia a livello nazionale che internazionale,
a tenere conto di questa “verità universale”. “Oggi - ha osservato il capo della delegazione
vaticana - gli organi legislativi e giudiziari troppo spesso mancano di considerare
questa base essenziale del loro lavoro”, concentrandosi “solo sulla percezione empirica
delle circostanze umane e sulle questioni procedurali concernenti la creazione e l’applicazione
della legge”. Questa “visione positivistica e utilitaristica del diritto dà luogo
alla trasformazione di interessi privati o desideri in leggi che confliggono con i
doveri derivanti dalla responsabilità sociale”. Ne risulta un “diritto per legge”
piuttosto che un “vero stato di diritto”. Sul piano internazionale mons. Chullikatt
ha lodato il contributo offerto da organismi internazionali per affermare i diritti
dei lavoratori e dei migranti, e “per creare un ordine globale più giusto che favorisca
la comprensione tra le Nazioni”. Per questo il presule ha raccomandato che si continui
a lavorare per riformare il mandato delle principali istituzioni finanziarie multilaterali,
come il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca mondiale (Bm) e il nuovo Financial
Stability Board (Fsb). Il rappresentante della Santa Sede ha auspicato una partecipazione
equa di tutti i Paesi nel governance finanziaria mondiale e un maggiore collegamento
tra le istituzioni finanziarie e l’Assemblea generale dell’Onu. Soddisfazione anche
per i progressi segnati negli ultimi anni dal sistema penale internazionale.
Sul
piano nazionale, mons. Chullikatt ha lamentato corruzione, instabilità sociale e politica
e mancanza di risorse che impediscono in molti Paesi d’implementare sistemi giudiziari
soddisfacenti. Infine un allarme sulla tendenza in aumento in alcuni Paesi ad applicare
i trattati internazionali al di là del dettato e dello spirito degli stessi accordi
e anche delle intenzioni degli Stati che hanno adottato quelle carte.