2010-10-14 14:53:08

Mons. Chullikatt all'Onu: fondare il diritto sulla legge morale naturale


“Lo stato di diritto è il fondamento per lo sviluppo, la pace e la sicurezza” dei popoli e dei Paesi. Lo ha sottolineato mons. Francis Chullikatt, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, nel suo intervento ieri alla 65.ma Assemblea delle Nazioni Unite, in corso nel Palazzo di Vetro a New York. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

“Intelligenza umana, intellegibilità della natura e della storia e rispetto incondizionato della dignità”: questa “combinazione” dovrebbe permettere di promulgare “leggi giuste, che servano e proteggano il bene comune della famiglia umana”. Ma “la legge - ha ammonito l’arcivescovo Chullikatt - non è semplicemente il risultato delle deliberazioni giuridiche civili”, “deve anche comprendere la legge morale naturale, che di fatto altro non è che il riconoscimento di tutte le conseguenze sociali della dignità umana”. Da qui il richiamo agli organi legislativi e giudiziari, sia a livello nazionale che internazionale, a tenere conto di questa “verità universale”. “Oggi - ha osservato il capo della delegazione vaticana - gli organi legislativi e giudiziari troppo spesso mancano di considerare questa base essenziale del loro lavoro”, concentrandosi “solo sulla percezione empirica delle circostanze umane e sulle questioni procedurali concernenti la creazione e l’applicazione della legge”. Questa “visione positivistica e utilitaristica del diritto dà luogo alla trasformazione di interessi privati o desideri in leggi che confliggono con i doveri derivanti dalla responsabilità sociale”. Ne risulta un “diritto per legge” piuttosto che un “vero stato di diritto”. Sul piano internazionale mons. Chullikatt ha lodato il contributo offerto da organismi internazionali per affermare i diritti dei lavoratori e dei migranti, e “per creare un ordine globale più giusto che favorisca la comprensione tra le Nazioni”. Per questo il presule ha raccomandato che si continui a lavorare per riformare il mandato delle principali istituzioni finanziarie multilaterali, come il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca mondiale (Bm) e il nuovo Financial Stability Board (Fsb). Il rappresentante della Santa Sede ha auspicato una partecipazione equa di tutti i Paesi nel governance finanziaria mondiale e un maggiore collegamento tra le istituzioni finanziarie e l’Assemblea generale dell’Onu. Soddisfazione anche per i progressi segnati negli ultimi anni dal sistema penale internazionale.

Sul piano nazionale, mons. Chullikatt ha lamentato corruzione, instabilità sociale e politica e mancanza di risorse che impediscono in molti Paesi d’implementare sistemi giudiziari soddisfacenti. Infine un allarme sulla tendenza in aumento in alcuni Paesi ad applicare i trattati internazionali al di là del dettato e dello spirito degli stessi accordi e anche delle intenzioni degli Stati che hanno adottato quelle carte.







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