Intervento di Mons. Bohdan DZYURAKH, Vescovo titolare di Vagada, Vescovo di Curia
di KyivHalyč (UCRAINA)
Desidero richiamare l'attenzione su un aspetto particolare della pastorale vocazionale,
cioè quello della formazione dei Padri Spirituali chiamati a svolgere la loro missione
nei Seminari e negli istituti di formazione dei Religiosi. Il Padre spirituale svolge
un ruolo determinante nel discernimento di ogni vocazione, ha una precisa e fondamentale
responsabilità nel cammino di maturazione di ogni vocazione che, a mio parere, non
cessa certamente al momento dell'ordinazione sacerdotale o dell'emissione dei voti
perpetui. Pongo, pertanto, una domanda: quanto ci preoccupiamo di formare i futuri
Padri Spirituali per i Seminari e per gli Istituti Religiosi? Ho l'impressione che
molto spesso la scelta venga operata sulla base di urgenze immediate e sull'idea che
quel tal sacerdote sia abbastanza adatto perché pare che abbia una buona vita spirituale
personale. Ma il resto delle competenze richieste e non meno importanti, dove lo mettiamo?
Mi permetto, perciò, di raccomandare a noi tutti la massima attenzione alla formazione
di questa preziosa ed insostituibile figura della pastorale vocazionale, assicurando
a persone tendenzialmente adatte di tutti gli strumenti della teologia, della psicologia
e di quant'altro richiesto attraverso percorsi formativi specialistici. Anzitutto
desidero esprimere la più profonda gratitudine ai Vescovi Latini per la fraterna accoglienza
riservata ai nostri fedeli, per la premura che essi esprimono nei loro confronti,
ma, ovviamente non si tratta semplicemente di garantire un "ambito liturgico" e di
"rafforzare - cito testualmente - il legame con i fedeli delle Chiese orientali cattoliche
nei Paesi d'emigrazione", ma di qualcosa di più importante e profondo. Gli Eparchi
nell'esercizio del loro ministero non possono semplicemente limitarsi a queste garanzie
e neppure ad una mera "visita". Chiedo: un padre può esaurire la sua naturale funzione
nei confronti di figli lontani attraverso una "visita"? La risposta è troppo ovvia,
perché la espliciti. Allora è necessario approfondire responsabilmente questo tema
della paternità dei Patriarchi e dei Vescovi eparchiali ed individuare gli strumenti
giuridici e organizzativi che, in scontata collaborazione con gli Ordinari locali,
portino ad un effettivo esercizio della loro responsabilità ministeriale laddove vivono
i propri fedeli. Indirizzo la mia attenzione agli Ordini contemplativi, ricordandone
l'estrema importanza, tanto da sentire il dovere di citare l'esempio del nostro grande
Metropolita il Servo di Dio Kyr Andrea Szeptycky che volle, lui Basiliano, la costituzione
dei Monaci Studiti in Ucraina, definendone la missione caratteristica di vita di preghiera
e contemplazione come "polmone della vita della Chiesa". Mi permetto di ricordare
a tutti i venerandi Padri Sinodali questo dono singolarmente prezioso, sì che ne sentiamo
sempre l'esigenza e ne coltiviamo premurosamente la presenza e la crescita per il
bene di tutte le componenti delle nostre Chiese.