2010-10-14 15:43:30

Intervento del Rev. P. Khalil ALWAN, Segretario Generale del "Conseil des Patriarches Catholiques d'Orient" (C.P.C.O.) (LIBANO)


Il paragrafo 55 dell’Instrumentum Laboris non ha preso in considerazione il ruolo fondamentale che il Consiglio dei Patriarchi Cattolici d’Oriente ha svolto nel rafforzamento della comunione tra le Chiese cattoliche e nell’incoraggiamento del dialogo ecumenico e interreligioso.
Enumerate le attività del CPCO, nei suoi vent’anni di esistenza, a livello di teologia pastorale, di ecumenismo, di pastorale comune e di coordinamento tra le Chiese cattoliche, ho notato che esso ha ancora una difficoltà a livello di comunicazione. Propongo all’Assemblea sinodale:
- la modifica degli statuti del CPCO per permettere alle assemblee dei Vescovi di ogni paese di essere rappresentate nel congresso annuale del CPCO e per fare in modo che il loro rappresentante abbia il potere di trasmettere e di eseguire le decisioni all’interno della sua assemblea.
- L’organizzazione dei congressi dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici in Medio Oriente.
Infine, constato che le autorità ecclesiastiche, cioè i dicasteri romani e le conferenze episcopali in Occidente e le loro associazioni sembrano ignorare questa istanza per mancanza di informazione. Per questo, propongo anche che il CPCO sia inserito nell’Annuarium Pontificium, come tutte le istanze pontificie e altre.

[00078-01.05] [IN056] [Testo originale: francese]







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