2010-10-14 14:41:38

Bolivia: la Chiesa promuove il dialogo fra giornalisti e governo sulla legge antirazzista


La Conferenza episcopale boliviana (Ceb) ha chiesto ai giornalisti di sospendere lo sciopero della fame contro la legge antirazzista, e ha chiesto al governo di ascoltare le esigenze di questo gruppo come un atto della vita di uno Stato democratico. In un comunicato riportato dall'agenzia Fides, la Chiesa boliviana esprime preoccupazione per un aumento delle misure di pressione, da parte dei giornalisti e proprietari dei media, in difesa della libertà di espressione e di pensiero in Bolivia. "Riconosciamo la legittimità delle richieste dei media e delle loro azioni in difesa della libertà di espressione, uno dei pilastri di ogni società democratica. Ma noi chiediamo a coloro che sono in sciopero della fame di sospendere questa azione estrema che minaccia la loro vita e optare per altre alternative costituzionali per ottenere le loro richieste", dice il comunicato che chiede anche al governo di “ascoltare questi voci come segno di sapienza e maturità democratica. Come Chiesa riaffermiamo il nostro impegno per ogni iniziativa che porti all'eliminazione delle forme di razzismo e discriminazione, ma anche la nostra vigilanza sui rischi imminenti associati alla recente approvazione e promulgazione di tale legge, riguardo all'esercizio dei principi e dei diritti fondamentali degli individui e istituzioni” osserva il documento. La situazione in questo momento non è ancora risolta: ieri si è svolta una marcia, con moltissimi partecipanti, a favore dei giornalisti. Anche l’Associazione nazionale della stampa (Anp) e la Confederazione dei Lavoratori della Stampa boliviana si sono espresse a favore della protesta e si sono rifiutate di entrare a far parte del gruppo di lavoro incaricato della redazione del regolamento, perché così facendo riconoscerebbero la validità degli articoli in questione. (R.P.)







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