46ª Settimana sociale. Il Papa: tutelare vita e famiglia. Auspicata una nuova generazione
di politici cattolici
“Il bene comune è ciò che costruisce e qualifica la città degli uomini, il criterio
fondamentale della vita sociale e politica”. Così il Papa nel messaggio inviato al
cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale
italiana, in occasione della 46ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si è
aperta questo pomeriggio a Reggio Calabria, dal titolo “Un’agenda di speranza per
il futuro del Paese”. Il Papa guardando alle difficoltà socio economiche ha rimarcato
la centralità della Famiglia, l’importanza dell’integrazione e rilanciato la sfida
culturale e politica dei cattolici. Massimiliano Menichetti:
E’
partendo dalle conseguenze della recente crisi finanziaria globale come il
“propagarsi della disoccupazione e della precarietà” che favoriscono “la tentazione
del ripiegamento e del disorientamento” che Benedetto XVI ha puntato l’accento sul
concetto di bene comune, inteso nella sua accezione più ampia, esigenza di giustizia
e di carità”. “Il problema non è soltanto economico – scrive
il Papa - ma soprattutto culturale e trova riscontro in particolare nella crisi demografica,
nella difficoltà a valorizzare appieno il ruolo delle donne, nella fatica di tanti
adulti nel concepirsi e porsi come educatori”. Centrale – rimarca - “l'insostituibile
funzione sociale” svolta dalla “famiglia, cuore della vita affettiva e relazionale”.
Da qui il richiamo a tutti i soggetti istituzionali e sociali a sostenerla. “Tutti i cittadini” - sottolinea Benedetto XVI - sono chiamati a “uscire
dalla ricerca del proprio interesse” e a maturare una “forte capacità di analisi,
di lungimiranza e di partecipazione” e a non perdere la speranza nell’affrontare sfide
come quella della tutela della “vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale”,
della difesa della “dignità della persona”, della salvaguardia “dell'ambiente” e della
promozione”della “pace”.
Il Papa ha rinnovato l’appello “perché sorga
una nuova” generazione politici cattolici “senza complessi d'inferiorità”. Un impegno
non slegato però da un “cammino di formazione intellettuale e morale che, partendo
dalle grandi verità intorno a Dio, all'uomo e al mondo, offra criteri di giudizio
e principi etici per interpretare il bene di tutti”. Per la Chiesa in Italia - ribadisce
- si tratta di spendersi nella formazione di coscienze cristiane mature”, “con spirito
di servizio”, “coerenti con la fede professata”.
Guardando al fenomeno
migratorio, il Papa chiede un’azione corale affinché siano individuati nel pieno rispetto
della legalità, i termini dell'integrazione” e si cerchi di debellare le cause che
portano all’esodo forzato. E “nel riconoscere il protagonismo degli immigrati - ha
aggiunto - ci sentiamo chiamati a presentare loro il Vangelo, annuncio di salvezza
e di vita piena per ogni uomo e ogni donna. Del resto, la speranza con cui intendete
costruire il futuro del Paese non si risolve nella pur legittima aspirazione a un
futuro migliore. Nasce, piuttosto, dalla convinzione che la storia è guidata dalla
Provvidenza divina e tende a un'alba che trascende gli orizzonti dell'operare umano.
E questa «speranza affidabile» - ha evidenziato - è "il volto di Cristo".
“Alla
vigilia del 150esimo anniversario dell'Unità nazionale – ha concluso - da Reggio Calabria
possa emergere un comune sentire, frutto di un'interpretazione credente della situazione
del Paese; una saggezza propositiva, che sia risultato di un discernimento culturale
ed etico, condizione costitutiva delle scelte politiche ed economiche. Da ciò dipende
il rilancio del dinamismo civile, per un futuro che sia — per tutti — all'insegna
del bene comune”.
E anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della
Conferenza Episcopale italiana, ha messo luce la necessità di una nuova leva di cattolici
impegnati in politica. Il porporato ha infatti parlato nel pomeriggio in apertura
della Settimana Sociale. In un messaggio, il presidente della Repubblica Giorgio Napoliano,
ha riconosciuto “il perdurante impegno dei cattolici a “fare la loro parte” per il
progresso civile, economico e sociale dell’Italia, la cui identità culturale è permeata
dai valori cristiani Alessandro Guarasci