L'Africa chiede impegni concreti per far fronte ai cambiamenti climatici
“Fronteggiare i cambiamenti climatici per promuovere lo sviluppo sostenibile dell'Africa”,
è il tema scelto per il VII Forum per lo sviluppo dell'Africa che si è aperto lunedì
scorso e vede riuniti oltre 700 esperti e ricercatori continente in vista della conferenza
Onu sul clima che si terrà a fine Novembre a Cancun, in Messico. L’incontro biennale
è promosso dalla Commissione economica per l'Africa (Cea) e la Banca di sviluppo africana
e la Commissione dell'Unione Africana (Cua). In messaggio diffuso a margine dei primi
due giorni di lavoro i partecipanti esortano “provvedimenti mirati urgenti per mitigare
gli effetti del cambiamento climatico: i più nocivi per l'Africa e gli africani oltre
a rappresentare una grave minaccia allo sviluppo del continente”. “Bisogna rafforzare
la partecipazione del continente al dibattito mondiale sulla questione in modo che
si tenga debitamente conto delle preoccupazioni e delle priorità per l'Africa in un
regime internazionale sul cambiamento climatico dopo il 2012” ribadiscono gli organizzatori
nel testo ripreso dall'agenzia Misna. Studi di ricercatori hanno da tempo evidenziato
che pur contribuendo al solo 3,8% delle emissioni di gas ad effetto serra, l'Africa
è il continente più colpito da manifestazioni meteorologiche estreme come siccità
prolungata, alluvioni, erosione costiera e desertificazione. Disastri naturali particolarmente
sentiti dalla popolazione africana, per un quarto stabilita a meno di 100 chilometri
dalle coste, che vede così ipotecate oltre alle attività turistiche anche le sue risorse
ittiche e agricole, quindi la propria sicurezza alimentare. Dopo le garanzie finanziarie
strappate ai Paesi del nord del mondo all'ultima conferenza Onu sul clima di Copenhagen,
cioè entro 2020 un fondo di 100 miliardi di dollari a sostegno dei Paesi poveri, a
Cancun l'Africa dovrà ottenere impegni più concreti e scadenze a breve termine. (M.G.)