2010-10-13 15:08:19

Intervento di S. B. Fouad TWAL, Patriarca di Gerusalemme dei Latini (GERUSALEMME)


La Chiesa Madre di Terra Santa è una realtà molto concreta e viva, pur essendo largamente minoritaria. Fondamentalmente, i cristiani dei nostri paesi non sono stati convertiti in qualche momento della storia, ma sono discendenti della primissima comunità, costituita da Gesù stesso.
Da questa verità storica derivano conseguenze ecclesiali e pastorali importanti per la Chiesa universale:
- La Chiesa Madre di Gerusalemme è quindi la vostra Chiesa, dove spiritualmente ed ecclesialmente tutti siete nati (Sal 87). Essa custodisce per tutta la Chiesa i Luoghi Santi dei patriarchi, dei profeti, di Gesù Cristo, della Vergine Maria e degli apostoli. È, come ci ha ricordato Sua Santità Papa Benedetto XVI, “un quinto Vangelo”.
- La Chiesa Madre di Gerusalemme deve dunque essere oggetto dell’amore, della preghiera e dell’attenzione di tutta la Chiesa, di tutti i vescovi, sacerdoti e fedeli del Popolo di Dio. Essere solidali con la Chiesa di Gerusalemme, vivere la comunione e la testimonianza di cui parla questo Sinodo deriva dai nostri doveri di pastori e dalla collegialità episcopale.
- Amare la Terra Santa implica la visita dei Luoghi Santi e l’incontro con la comunità locale.
- Amare la Terra Santa significa anche servirla: non lasciate la vostra Chiesa Madre sola e isolata. Aiutatela con le vostre preghiere, il vostro amore e la vostra solidarietà, evitando che diventi un grande museo a cielo aperto. Tacere per paura dinanzi alla situazione drammatica che conoscete sarebbe un peccato di omissione.
D’altro canto, siamo molto riconoscenti alla Santa Sede, ai vescovi, ai sacerdoti e a tutti gli amici della Terra Santa per quanto fanno con generosità al fine di sostenerci spiritualmente e materialmente. Siamo profondamente riconoscenti alla Congregazione per le Chiese Orientali e all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
- La comunità cristiana in Terra Santa (appena il 2 percento della popolazione) soffre per la violenza e l’instabilità. È una Chiesa del Calvario. Ha la grande responsabilità di perpetuare il messaggio di pace e di riconciliazione. Malgrado le difficoltà che sembrano insormontabili, crediamo in Dio, signore della storia. Il Signore “è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo [...], per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace” (Ef 2, 14-15).

[00056-01.05] [IN034] [Testo originale: francese]







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