2010-10-13 13:01:35

Intervento di Mons. Paul Youssef MATAR, Arcivescovo di Beirut dei Maroniti (LIBANO) (AMERICA LATINA E MESSICO)


In riferimento all’Instrumentum Laboris che parla delle sfide che i cristiani d’Oriente affrontano e dei rapporti con i musulmani, al fine di orientare la situazione attuale verso prospettive future, occorre individuare quattro responsabilità che devono concorrere tutte al successo di questa opera storica per il Medio Oriente e per il mondo.
La responsabilità dei cristiani d’Oriente stessi: Figli di questa terra da sempre, questi cristiani devono sentire che non devono costruire un destino proprio, bensì un destino comune con gli altri abitanti. Il loro inserimento nel mondo arabo, auspicato da Papa Giovanni Paolo II nella sua Esortazione Apostolica per il Libano, non dovrebbe far perdere loro né i propri diritti, né le proprie libertà, ma piuttosto confermarli nei comuni diritti e nelle comuni libertà della cittadinanza condivisa.
La responsabilità dei musulmani della regione: Questi concittadini in maggioranza numerica dovrebbero lasciare spazio ai concittadini cristiani. Non si tratterà di una presenza solo all’interno della società ma nell’elaborazione del progetto comune di questa società e della sua governabilità. Così, i cristiani che hanno contribuito alla nascita della cultura e delle società arabe nel passato, vi contribuiranno anche in futuro e vivranno tutti insieme la partecipazione, l’uguaglianza e la piena libertà, con i loro concittadini.
La responsabilità delle potenze occidentali: Esse hanno commesso ingiustizie e errori storici contro il Medio Oriente. Dovranno anche risarcire eliminando le ingiustizie che subiscono popoli interi, soprattutto il popolo palestinese. I cristiani di questa regione che erano ingiustamente identificati con loro, beneficerebbero di questi risarcimenti grazie a una coesione con i loro fratelli, senza più ostacoli.
La responsabilità dei cristiani occidentali e del mondo: Solidali con i loro fratelli del Medio Oriente, i cristiani d’Occidente e del mondo devono conoscere maggiormente i loro fratelli del Medio Oriente per essere più solidali con le loro cause. Essi devono anche esercitare una pressione sull’opinione pubblica e sui governanti per ristabilire la giustizia nelle relazioni con il Medio Oriente e l’Islam e aiutare a liberare il mondo dal fondamentalismo e condurlo alla moderazione.

[00049-01.04] [IN027] [Testo originale: francese]







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