2010-10-13 13:01:55

Intervento di Mons. Giorgio BERTIN, Vescovo di Gibuti (GIBUTI)


I "beni da condividere", a cui voglio riferirmi, per rafforzare la nostra testimonianza del Vangelo e annunciarlo ai mussulmani, sono "i sacerdoti". Ci possono essere situazioni di emergenza, come nella Chiesa che rappresento, dove non ci sono sacerdoti "propri" o improvvisamente diventano insufficienti. Perché allora, a livello del Medio Oriente o della Chiesa intera, non "condividere" i sacerdoti che abbiamo? Questo potrebbe essere uno sviluppo e adattamento alle situazioni odierne della "Fidei donum" e potrebbe anche dare una "boccata di ossigeno" sia alle Chiese del Medio Oriente sia ad altre Chiese per vivere e sviluppare la dimensione missionaria.
Suggerisco allora che si crei una "banca di sacerdoti disponibili"; vale a dire, che da tutte le Chiese e le congregazioni religiose un numero di sacerdoti si renda disponibile per un tempo determinato: 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi ... Essi potrebbero offrire il loro servizio, prendendolo come un periodo sabbatico oppure come un sacrificio fatto con generosità a favore di una Chiesa o di un gruppo di cattolici che chiedono la presenza di sacerdoti per conservarsi nella fede e per testimoniarla con umiltà e coraggio. Questo sarebbe un modo concreto di vivere la "comunione" tra le nostre Chiese. Potremmo chiamare questa "banca di sacerdoti" anche "Sacerdoti senza frontiera" perché pronti ad essere inviati e ricevuti in brevissimo tempo. Per questo forse occorrerà istituire un ufficio di coordinamento.

[00046-01.04] [IN024] [Testo originale: italiano]







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