2010-10-13 11:15:17

Intervento di Mons. Antonios Aziz MINA, Vescovo di Guizeh dei Copti (EGITTO)


Questo mio intervento non mira a chiedere un cambiamento della norma vigente, ma piuttosto a trovare una procedura che possa snellire le pratiche delle nomine, conservando la norma vigente e salvaguardando nel medesimo tempo la tradizione orientale.
Suggerisco due modi alternativi, in ordine di preferenza:
- Considerare il Romano Pontefice potenzialmente presente in tutte le riunioni del Sinodo, ed implicitamente assenziente, ad ogni avvenuta elezione. Così, il Patriarca dovrà chiedere al Santo Padre di dare la Sua benedizione, ad elezione già effettuata, tuttavia, prima della pubblicazione della nomina.
- Il Patriarca comunica direttamente il risultato dell'elezione al Santo Padre, in un’Udienza speciale oppure tramite il Rappresentante Pontificio, chiedendo il suo assenso.
La giurisdizione dei Patriarchi sui fedeli dello stesso rito fuori dei territori patriarcali:
Il principio di territorialità è stato mantenuto con fermezza da tutti i concili ecumenici. D’altra parte, gli ultimi 60/70 anni hanno segnato la storia umana, ad un ritmo frenetico. L'immigrazione massiccia di intere famiglie, da una parte del mondo all' altra, ha fatto sì che tanti orientali hanno lasciato il loro territorio per stabilirsi altrove. Il caso estremo è che i fedeli appartenenti ad una Chiesa "sui iuris", siano più numerosi fuori del territorio che dentro.
Non è del tutto logico che certi fedeli appartenenti ad una chiesa "sui iuris", non abbiano altre relazioni con la Chiesa di appartenenza, se non quelle liturgiche.
La mia richiesta è di dare al Patriarca la giurisdizione personale sui fedeli della sua Chiesa dovunque siano.
Ordinariati per gli orientali sprovvisti da un proprio gerarca:
Questa struttura giuridica preconciliare, sorta per la cura pastorale degli orientali, residenti fuori dei territori d'origine, sembra del tutto superata, anzi oserei dire va contro i dispositivi del diritto vigente.
Propongo, intanto di ristudiare la situazione giuridica degli attuali Ordinariati per gli orientali sprovvisti di un proprio gerarca, in vista della loro abolizione.
La missione dei Sacerdoti uxorati fuori dei territori patriarcali:
Dagli anni’ 30 vige il divieto posto sull'ordinazione e l'esercizio del ministero a sacerdoti uxorati al di fuori dei territori patriarcali e delle "Regioni storicamente orientali".
Penso, subordinatamente a quanto verrà deciso dal S. Padre, che è giunto il tempo di fare questo passo, in favore della cura pastorale dei fedeli orientali in diaspora.

[00035-01.06] [IN013] [Testo originale: italiano]







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