Intervento di Archimandrita Robert L. STERN, Segretario Generale della "Catholic Near
East Welfare Association" (C.N.E.W.A.) (USA)
“Chiesa” ha vari significati. Il mistero della Chiesa può essere descritto usando
“modelli”, nessuno dei quali è adeguato a descriverla. Noi ci serviamo di “modelli”,
che ne siamo consapevoli o meno. La Chiesa delle origini vedeva l’unità in termini
di “pax et communio”. La Chiesa è tenuta insieme dallo Spirito Santo e dai legami
personali tra i suoi membri, nutriti dalla comunicazione. Questo modello trova un’eco
in internet. La Chiesa come “communio” è una rete di comunicazioni personali nello
Spirito. I modelli condizionano le decisioni: la limitazione della giurisdizione dei
capi delle Chiese d’Oriente “al di fuori” dei propri paesi di origine presume un modello
geografico; se la “rete” è personale, non va bene. Se il modello è la rete, molte
Chiese in uno stesso territorio sono una cosa normale e le rivalità e i tentativi
di proselitismo o di dominio sono inappropriati. Il diritto canonico favorisce una
nozione geografica di Chiesa, anche se le persone vivono “in” parrocchia, in centri
urbani che scelgono come propri. Lo stesso vale per l’emigrazione: dal punto di vista
geografico vediamo che la popolazione cristiana tradizionale diminuisce, ma secondo
la prospettiva personale noi celebriamo i cristiani ovunque decidano di stabilirsi.
La “communio” aumenta con l’incremento e l’approfondimento della comunicazione personale,
così come avviene per i rapporti interreligiosi.