Sconcerto e costernazione fra i volontari Caritas che operano ad Haiti per l’omicidio
di Julien Kénord, collaboratore haitiano della Caritas Svizzera, ucciso a Port-au-Prince
a colpi di arma da fuoco esplosi da uno sconosciuto l’8 Ottobre. “Operatore leale
e molto dedito al suo lavoro, Julien aiutava le vittime del terremoto a ricostruire
la loro vita. Mancherà molto ai suoi colleghi”, così lo ricorda Lesley-Anne Knight,
segretaria generale di ‘Caritas Internationalis’ sentita dall'agenzia Misna. Secondo
la ricostruzione fornita dalla Caritas, il giovane operatore umanitario aveva appena
ritirato una somma di denaro da una banca: montato sulla sua autovettura è stato raggiunto
da una scarica di proiettili ed è morto poco dopo in ospedale per le ferite riportate.
“L’unica ipotesi formulata per ora riguarda l’omicidio a scopo di rapina” dicono fonti
di ‘Caritas Internationalis’. Un’inchiesta giudiziaria è stata aperta immediatamente
ma non sono ancora emerse informazioni. Caritas lavora ad Haiti da molti anni e ha
cominciato a portare soccorsi alle vittime del sisma del 12 gennaio, subito dopo la
catastrofe. Nei primi sei mesi di attività ha fornito, tra l’altro, aiuti alimentari,
acqua, ripari, cure mediche e assistenza sanitaria. (M.G.)