Delegazione dei Padri sinodali al Quirinale. Napolitano: cristiani in Medio Oriente
per la pace e il pluralismo
Questa mattina, dunque, una delegazione di Padri Sinodali si è recata in visita al
Quirinale, per un incontro con il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale del Sinodo, mons.
Nikola Eterovic, ed il presidente delegato, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto
della Congregazione per le Chiese Orientali. Davide Dionisi lo ha intervistato:
R. - E’ stato
un incontro molto cordiale e abbiamo manifestato l’apprezzamento sincero, il ringraziamento
più caldo all’Italia per tutto l’interesse e tutta la sollecitudine con cui seguono
i Paesi del Medio Oriente.
D. – Eminenza, l’Italia e l’Unione Europea
che cosa possono dare in più per il riconoscimento di questi fondamentali diritti
umani?
R. – Si tratta di un aiuto straordinario perché la pressione
dei Paesi occidentali per il rispetto di questi diritti, per l’uguaglianza nella cittadinanza
di tutti quelli che abitano il Medio Oriente, senz’altro, ha più forza se viene presentato
da parte di tutta l’Europa. Poi, ci sono aiuti della Comunità europea che vengono
incontro ai bisogni del Medio Oriente. Anche lì, noi vorremmo che ci sia un’attenzione
particolare in queste elargizioni che fa l’Unione Europea verso i nostri cattolici
che, come sappiamo, pure essendo una piccola realtà, sono molto importanti per quanto
riguarda l’educazione, senza dimenticare il ruolo sociale delle Caritas, e vorremmo
che abbiano anche una sensibilità speciale per le nostre opere cattoliche.
“Un
evento di portata storica”: così il presidente Giorgio Napolitano ha definito
il Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. Nel suo discorso alla delegazione di Padri
sinodali, il capo dello Stato ha anche ricordato l’impegno dell’Unione Europea nella
promozione dei diritti umani ed ha espresso un auspicio di pace per la regione mediorientale,
ricordando l’impegno della Chiesa e dei vescovi. Ascoltiamo le sue parole:
“Il vostro
impegno è un impegno di rinnovamento, di rilancio e di valorizzazione della presenza
cattolica e, più in generale, delle comunità cristiane nel Medio Oriente ed è un impegno
dal quale – ne sono convinto – possono trarre grande beneficio e impulso la causa
del pluralismo religioso, la causa del dialogo, la causa della pace, in questa regione
tormentata. Credo che, effettivamente, questo grande filone del dialogo delle religioni
monoteiste, che la Chiesa cattolica persegue con molta convinzione - l’attuale Pontefice
lo fa in prima persona -, sia davvero una delle strade fondamentali per assicurare
la riconciliazione tra le civiltà. E’ la maggiore risorsa di cui disponiamo per nutrire
la nostra speranza e per perseguire i nostri ideali e i nostri obiettivi”.