Aperto a Cuneo il Forum Internazionale sull'ambiente promosso da Greenaccord
Sono oltre 130 i giornalisti provenienti dai cinque continenti che partecipano all’VIII
Forum Internazionale promosso dall’Associazione culturale per la Salvaguardia del
Creato Greenaccord, che si è aperto oggi a Cuneo fino a sabato. Tema della quattro
giorni “Costruire e comunicare un nuovo modello di sviluppo”. Marina Tomarro
ha intervistato Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico di Green
Accord:
R. - In questo
Forum noi ci proponiamo di aprire un nuovo ciclo che s’intitola: "People building
future”, gente che costruisce il futuro, ed in questo primo anno parliamo di confini
e valori per un vivere sostenibile. E’ chiaro che bisogna costruire un nuovo paradigma
per il nuovo sviluppo, per traghettare l’umanità verso un futuro migliore, evitando
le tragedie e i problemi che gli scienziati ci illustrano in questo periodo, se perseveriamo
a continuare su una strada che ormai provoca più danni che benefici.
D.
- Ma in che modo i media possono educare la società verso un uso più giusto ed equo
dell’ambiente?
R. - Noi assistiamo alla difficoltà da parte della scienza
di essere ascoltata dalla politica, e alla difficoltà da parte dei cittadini di comprendere
il perché la scienza genera allarme, mentre la politica stenta così tanto a cambiare.
E’ fondamentale, allora, il ruolo dei media che metta un po’ di chiarezza e purtroppo
in campo ambientale, i media, spesso, si fanno portavoce di allarmi, perché poi fa
notizia la catastrofe e questo spaventa la gente e comunque non provoca il cambiamento.
Fondamentale, che i media trasmettano il messaggio che viene dagli esperti che abbiamo
convocato a Cuneo, che c’è un limite all’utilizzo di quantità crescenti di risorse
non rinnovabili, ma non c’è un limite al progresso dell’umanità.
D.
- Perché molto spesso si pensa che il progresso non possa andare di pari passo alla
sostenibilità ambientale?
R. - Perché c’è una concezione di progresso
in termini di consumo. Noi per questo parliamo di confini e valori. L’umanità deve
riconoscere i confini ecologici, i confini etici, per continuare a progredire, ma
bisogna trovare nuovi valori per orientare il progresso, che guardi alla felicità
dell’intera umanità, e non soltanto all’arricchimento di pochi.