2010-10-12 14:43:11

Funerali dei 4 militari italiani. Mons. Pelvi: morti in Afghanistan per servire i più deboli


Nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli, gremita di militari, autorità, ma anche di gente comune si sono svolti stamane i funerali solenni per i quattro alpini uccisi in Afghanistan. Il rito è stato celebrato dall'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi. Il capo dello Stato Napolitano, ha avvicinato commosso i familiari dei militari caduti. “Dobbiamo a questi ragazzi infinita riconoscenza – ha detto - per aver sacrificato le loro giovani vite servendo con altruismo e coraggio una causa giusta e facendo onore nel modo più alto al loro e nostro Paese, all'Italia”. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Hanno testimoniato l'amore nel servizio ai più deboli ed emarginati, non rivendicando diritti ma rispondendo ai bisogni”. Così l'ordinario militare, monsignor Pelvi, ricorda nell'omelia i quattro alpini uccisi in Afghanistan, profeti del bene comune. “Erano in Afghanistan - aggiunge - per difendere, aiutare, addestrare:

“Cari genitori, proprio voi, avete insegnato quell’amore gratuito, disinteressato, generoso, che si è manifestato poi nella professione militare di Marco, Francesco, Gianmarco, Sebastiano. Educati da voi, genitori, a quegli slanci militari di solidarietà creativa, capace di allargare il cuore verso le necessità dei deboli e fare quanto concretamente possibile per venire loro in soccorso”.

Ricorda che compito dei militari italiani in quella martoriata terra è il mantenimento della sicurezza, la formazione dell'esercito e della polizia afgani, la realizzazione di progetti civili come ponti, scuole, ambulatori e pozzi”. Poi aggiunge: “I nostri militari si nutrono anche della forza delle nostre convinzioni e della consapevolezza di una strategia chiara e armonica, che le nazioni mettono in campo per un progetto di convivenza mondiale ordinata”. “Dinanzi a tale responsabilità - sottolinea - nessuno può restare neutrale o affidarsi a giochi di sensibilità variabili, che indeboliscono la tenuta di un impegno così delicato per la sicurezza dei popoli”. Sulla strage dei militari italiani in Afghanistan di sabato scorso, il ministro della Difesa Ignazio La Russa riferirà mercoledì alle 10 in Senato e alle 12.30 alla Camera. A proposito dell'ipotesi, di cui si parla in queste ore, di armare gli aerei italiani presenti in Afghanistan La Russa sottolinea che ogni decisione sarà presa solo se ci sarà una larga condivisione”. Delle 47 nazioni che contribuiscono alla missione Isaf in Afghanistan, per un totale di circa 110mila uomini, alcune mettono a disposizione aerei da combattimento muniti di bombe. Come siano attrezzati i soldati fa parte delle informazioni riservate ma si sa che l'Italia, che ha la responsabilità del comando regionale ovest (Herat), ha scelto di non armare con bombe i propri cacciabombardieri. Si sa anche che Italia, Germania, Spagna e altri Paesi non consentono ai propri contingenti di condurre azioni prettamente offensive. Resta da dire che il ministro degli Esteri Franco Frattini in un’intervista a Repubblica afferma che il contingente italiano inizierà gradualmente a lasciare l'Afghanistan nell’estate 2011 per completarlo nel 2014. In totale coordinamento con gli alleati”.








All the contents on this site are copyrighted ©.