2010-10-12 14:22:13

Costa d'Avorio: l’arcivescovo di Abidjan esorta i cattolici a votare candidati capaci e onesti


Prepararsi anche spiritualmente per potere scegliere candidati “competenti, autentici e dotati” di un minimo di cultura politica, ma soprattutto desiderosi di promuovere lo sviluppo della Costa d’Avorio, e distinguere le promesse realistiche dai discorsi “vuoti”. È l’appello rivolto dall’arcivescovo di Abidjan, mons. Jean-Pierre Kutwa, in un messaggio pastorale pubblicato in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 31 ottobre, attese dal 2005. Chi sceglierà scientemente “una persona non all’altezza del compito che le sarà affidato” si renderà responsabile “di un’operazione che rischia di fare rimanere indietro il Paese”, ammonisce il messaggio ripreso dall’agenzia Apic. “Se invece parteciperete all’elezione di un candidato valido, capace di condurre il nostro Paese verso il pieno sviluppo delle sue potenzialità, contribuirete alla creazione delle condizioni che favoriscono la promozione della Nazione”. Dedizione, spirito servizio, prudenza e soprattutto onestà: queste sono, secondo mons. Kutwa, le qualità morali che gli elettori dovranno ricercare nei candidati, criteri di scelta – afferma - che sono “l’esatto contrario di quelli facili, egoisti e pericolosi della famiglia, della tribù, del denaro e della religione” di appartenenza. Con il suo voto - afferma ancora il testo - il cittadino dimostra che non è un “elemento passivo di una massa” informe, ma “un membro attivo, un anello essenziale, vivo e libero” di un popolo che sceglie i propri dirigenti. L’arcivescovo di Abidjan ricorda quindi che “i partiti non sono un fine in sé, ma degli strumenti creati ed organizzati per servire il popolo attraverso l’esercizio del potere nella gestione degli affari politici”. Nessun partito dirà mai di volersi mettere al servizio della menzogna, ma, osserva mons. Kutwa, “quelli che vogliono conservare o conquistare il potere, si rendono presto conto che saranno tentati da compromessi, da leggi demagogiche per raccogliere consensi”. Di qui, in conclusione, il rinnovato appello alla coscienza degli elettori, poiché – afferma - il voto “è un atto carico di conseguenze che deve essere compiuto in piena libertà e verità”. Quello di mons. Kutwa è il secondo messaggio sulle elezioni. In quello precedente egli aveva invitato i cattolici a partecipare numerosi al voto e a non farsi tentare dall’astensione. In questi giorni, il presule sta effettuando una visita pastorale in tutte le parrocchie della capitale per esortare i fedeli alla pace e condividere la convinzione che essa è ormai a portata di mano, dopo otto anni di instabilità e violenze. Il Paese - lo ricordiamo – è stato sconvolto da una grave crisi politica che ha paralizzato le istituzioni dal 2002 ed è sfociata in diversi tentativi di colpi di Stato. (L.Z.)







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