Bruxelles: seminario della Comece su Cittadinanza e libertà religiosa dei cristiani
in Medio Oriente
Una situazione “grave” quella vissuta dalla minoranza cristiana in Medio Oriente (appena
il 6% della popolazione) che sta perpetuando la tendenza a emigrare: entrambi questi
fattori, inoltre, stanno facendo radicare la convinzione psicologica secondo la quale
non ci sia più spazio per i cristiani nell’area. A lanciare l’allarme in merito è
Andrea Pacini, consultore della Commissione per i Rapporti con i musulmani presso
il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso al seminario promosso ieri a
Bruxelles dalla Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), mentre
in Vaticano si svolge il Sinodo per il Medio Oriente. Il tema del seminario, precisa
l'agenzia Sir, è stato “La libertà religiosa nel Vicinato europeo: quale ruolo per
gli attori religiosi e l’azione esterna dell’Ue?”. Parole forti, in questo contesto,
sono state pronunciate anche dal vicepresidente del Parlamento europeo, il vescovo
Làszlò Tökés: “L’uomo di Dio non mette in discussione neanche per un momento la libertà
di scelta, di coscienza e di religione – ha detto – il diritto alla libertà religiosa
è in perfetta sintonia con l’ideale europeo”. Il vicepresidente, inoltre, ha insistito
sul ruolo delle personalità religiose pubbliche, che hanno una particolare responsabilità
“nel trasformare i valori della democrazia e degli ideali europei di pace sociale
nella realtà quotidiana” e ha ricordato che il 75% delle vittime di persecuzioni per
motivi religiosi sono cristiani. Anche Pacini, nel suo intervento, ha fatto presente
come, nonostante la maggior parte delle Costituzioni degli Stati dell’area mediorientale
prevedano la libertà religiosa anche per confessioni minoritarie, questa, di fatto,
non sia sempre rispettata, soprattutto in relazione a temi come il matrimonio, la
libertà di coscienza e quella di culto. “I cristiani in Medio Oriente vogliono essere
dei cittadini, non dei protetti”, ha sostenuto con forza Pacini, che auspica un sempre
crescente coinvolgimento della maggioranza islamica su temi che sono “valori fondamentali
per la società”. La Comece già la scorsa settimana a Bruxelles si era fatta promotrice
di una conferenza sul tema delle persecuzioni contro i cristiani e di un memorandum
contenente 11 raccomandazioni indirizzate a Commissione, Parlamento e Consigli d’Europa.
Nei prossimi giorni, infine, presenterà alla plenaria dell’Europarlamento una dichiarazione
scritta per chiedere che il diritto alla libertà religiosa sia incorporato nelle politiche
estere dell’Ue. (R.B.)