Sudan: cattolici e anglicani per il referendum sull’indipendenza del Sud
L'arcivescovo Deng e il capo della Comunione anglicana, l'arcivescovo di Canterbury
Rowan Williams si sono appellati alla comunità internazionale affinché sostenga il
popolo del Sudan in vista del referendum elettorale del 9 gennaio 2011, con cui la
popolazione del Sud del Paese deciderà se rimanere un Paese unito o separarsi dal
nord. Secondo quanto riferisce L’Osservatore Romano, il Primate della Comunione anglicana
ha anche incontrato i funzionari del foreign office del Governo britannico esortandoli
a non abbassare la guardia. Gli incontri sono destinati a fornire aggiornamenti sulla
situazione nel territorio sudanese e di assicurare che il Governo britannico svolga
un ruolo cruciale nel sostenere la pace e la stabilità della nazione più grande dell'Africa.
I due arcivescovi hanno spiegato che le questioni critiche relative al referendum
riguardano i ritardi nella registrazione degli elettori, le tensioni esistenti nelle
regioni di frontiera, e il futuro incerto dei quattro milioni di profughi del sud
che vivono attualmente nel nord del Paese. “Il Governo del Sudan meridionale — ha
detto mons. Deng — non ha nessuna capacità in questo momento di gestire o di accogliere
queste persone”. L'arcivescovo Williams ha spiegato che un voto per la separazione
vorrebbe dire che lo status dei rifugiati del sud al nord, sarebbe ancora più vulnerabile
di quanto lo sia in questo momento. Ma la minaccia di una guerra aperta durante e
dopo il referendum è la cosa più grave poiché vi sono segnali di un ritorno a ciò
che sono stati decenni di massacri e di povertà e di instabilità assoluta in un Paese
grande e vulnerabile. Il referendum è uno dei punti più importanti dell'accordo di
pace globale firmato nel gennaio 2005 dalle due parti in conflitto per porre fine
a una guerra civile durata 21 anni e che ha portato alla morte di due milioni di persone
e allo sfollamento di altri sette milioni. L'accordo inoltre prevede l'equa distribuzione
dei proventi petroliferi, il ridisegno delle linee di frontiera, lo sviluppo della
governance democratica in tutto il Paese, e la ricostruzione delle infrastrutture
distrutte durante il conflitto. Dall'8 al 15 novembre prossimo si svolgerà a Rumbek,
capitale del Lakes State, nel sud Sudan, l'assemblea plenaria straordinaria dei vescovi
cattolici del Sudan per discutere il referendum sull'indipendenza del Sudan meridionale.
L'incontro si concentrerà sullo svolgimento pacifico del referendum e su altre questioni
di interesse per la Chiesa in Sudan. Il segretario generale della Conferenza episcopale
ha affermato che “la decisione di tenere due assemblee plenarie nel 2010 (la prima
si è già svolta a Juba) è stata determinata dalla situazione attuale del Paese che
sta vivendo “un momento storico”, proprio perché si sta preparando al referendum”.
Assisteranno all'assemblea plenaria straordinaria dei vescovi sudanesi alcuni rappresentanti
del simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam) e dell'associazione
delle Conferenze episcopali dell'Africa orientale (Amecea). (M.G.)