In Australia solo una minima parte dei casi provati di abuso sui minori viene messa
a giudizio
L'abuso sessuale sui minori costituisce l'emergenza sanitaria più grave che l'Australia
stia affrontando, si legge in una dichiarazione di padre Chris Riley, amministratore
delegato dell'organizzazione australiana Youth Off The Streets impegnata con i giovani
senzatetto, i tossicodipendenti e gli emarginati, rilasciata al periodico australiano
The Catholic Weekly. Tutte le responsabilità - riferisce l'agenzia Fides - vengono
scaricate agli organi statutari, i quali però sono sotto assedio e questioni come
quelle dei giovani lavoratori sfruttati sessualmente vanno ad estinguersi nel giro
di sette mesi. "I politici non considerano la questione seriamente, continua padre
Riley, la comunità in genere non desidera sentire parlare di abusi sessuali e le vittime
non sempre mostrano segni esteriori delle violenze subite. Ma tutti quelli che ne
hanno sofferte portano per tutta la vita disagi psicologici ed emotivi; spesso iniziano
a drogarsi per vincere la paura di essere ancora vittime di violenza, tentano il suicidio,
l'automutilazione e hanno gravi difficoltà a riporre fiducia verso gli altri.” Purtroppo
la maggior parte dei casi non vengono perseguiti giuridicamente. Dalle ultime stime
dell' Australian Institute of Health and Welfare presso il Victorian Children’s Court,
dei 6344 di abusi sessuali su minori provati, ne sono stati messi a giudizio solo
453. (R.P.)