Il Papa all’avvio del Sinodo per il Medio Oriente: la fede è la forza della Chiesa
che non vacilla, nonostante le minacce delle false divinità
Le fede della Chiesa è il fondamento che non vacilla, nonostante le minacce di distruzione:
è quanto affermato da Benedetto XVI nel corso della prima congregazione generale del
Sinodo per il Medio Oriente, apertosi solennemente ieri nella Basilica Vaticana. Parlando
a braccio, il Papa si è soffermato sulla maternità divina di Maria ed ha messo in
guardia da quelle false divinità come terrorismo, capitalismo e droga che schiavizzano
l’uomo. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Come Giovanni
XXIII all’inizio del Concilio, l’11 ottobre di 48 anni fa, così Benedetto XVI ha affidato
oggi il Sinodo per il Medio Oriente alla Vergine Maria, Madre di Dio, “Theotókos”.
Un “titolo audace”, ha detto il Papa, che mette in luce l’“avventura di Dio, la grandezza
di quanto ha fatto per noi”. Grazie all’Incarnazione, ha detto infatti il Pontefice,
Dio ci ha “attirato in se stesso” e ci fa “partecipare nella sua relazione interiore”.
Ha così sottolineato il legame intrinseco tra la maternità divina di Maria e la maternità
della Chiesa:
“Dove nasce Cristo, inizia il movimento della ricapitolazione,
inizia il momento della chiamata, della costruzione del suo Corpo, della santa Chiesa.
La Madre di Theos, la Madre di Dio, è Madre della Chiesa, perché
Madre di Colui che è venuto per riunirci tutti nel suo Corpo risorto”.
Tenendo
in conto questo nesso tra Theotókos e Mater Ecclesiae, il Papa ha richiamato
l’Apocalisse. Ed ha così sottolineato che Cristo deve sempre nascere per il mondo,
con la caduta degli dei, delle "grandi potenze della storia di oggi":
“Pensiamo
ai capitali anonimi che schiavizzano l’uomo, che non sono più cosa dell'uomo, ma sono
un potere anonimo al quale servono gli uomini, dal quale sono tormentati gli uomini
e perfino trucidati. Sono un potere distruttivo, che minaccia il mondo. E poi il potere
delle ideologie terroristiche. Apparentemente in nome di Dio va fatta violenza, ma
non è Dio: sono false divinità che devono essere smascherate, che non sono Dio”.
Il
Papa ha, così, denunciato la droga, “bestia vorace” che distrugge e mette le sue mani
su tutte le parti della terra:
“E’ una divinità, ma una divinità
falsa che deve cadere. O anche il modo di vivere propagato dall’opinione pubblica:
oggi si fa così, il matrimonio non conta più, la castità non è più una virtù e così
via. Queste ideologie che dominano, così che si impongono con forza, sono divinità.
E nel dolore dei Santi, nel dolore dei credenti, della Madre Chiesa della quale noi
siamo parte, devono cadere queste divinità”.
Il Papa ha ribadito
che, proprio come “nel tempo della Chiesa nascente”, anche oggi c’è bisogno del “sangue
dei martiri” per trasformare il mondo. Benedetto XVI si è poi riferito al capitolo
12 dell’Apocalisse, dove il drago scatena un fiume d’acqua contro la Madre. Sembra,
dice il Papa, che la donna sia annegata in questo fiume. Ma la buona terra “assorbe
questo fiume ed esso non può nuocere”:
“Io penso il fiume facilmente
interpretabile: sono queste correnti che dominano tutti e che vogliono far scomparire
la fede della Chiesa, la quale non sembra più avere posto davanti alla forza di queste
correnti che si impongono come l’unica razionalità, come l’unico modo di vivere. E
la terra che assorbe queste correnti è la fede dei semplici, che non si lascia travolgere
da questi fiumi e salva la Madre e salva il Figlio”.
Questa "saggezza
vera della fede semplice", che non si lascia divorare dalle acque, ha aggiunto, richiamando
il Salmista, "è la forza della Chiesa”. Anche se, a volte, sembra che le fondamenta
della terra vacillino:
“Lo vediamo oggi con i problemi climatici
come sono minacciate le fondamenta della terra, ma sono minacciate dal nostro comportamento.
Vacillano le fondamenta esteriori perché vacillano le fondamenta interiori, le fondamenta
morali e religiose, la fede dalla quale segue il retto modo di vivere. E sappiamo
che la fede è il fondamento e, in definitiva, le fondamenta della terra non possono
vacillare, se rimane ferma la fede, la vera saggezza”.