2010-10-09 08:22:41

Myanmar: appello di vescovi cattolici e protestanti perché le elezioni del 7 novembre siano libere


In una nota indirizzata al capo della giunta militare birmana il generale Than Shwe, i vescovi cattolici e protestanti del Myanmar, ex Birmania, hanno espresso l’auspicio che le elezioni del prossimo 7 novembre, le prime in venti anni, possano svolgersi “in piena libertà e trasparenza”. La dichiarazione, ripresa dall’agenzia Eglises d’Asie delle Missioni Estere di Parigi (EdA) e dall’agenzia Apic, reca la firma di mons. John Hsane Hgyi, vescovo di Pathein e presidente della Conferenza episcopale della Birmania (CBCOM) e dal vescovo Dawn Yin Yin Maw, presidente del Consiglio delle Chiese protestanti della Birmania (MCC). Le due istituzioni che rappresentano la maggioranza dei cristiani nel Paese - il 5 per cento della popolazione in netta maggioranza buddista Theravāda - non sono nuove a iniziative congiunte di questo genere. Dal 2003, ad esempio esse organizzano una settimana di preghiera per la pace dal 28 settembre al 4 ottobre. Nell’edizione di quest’anno hanno invitato i fedeli a pregare per poter “fare una buona scelta” votando per candidati che “possano lavorare per la giustizia, la pace, l’unità e lo sviluppo del Paese”. La speranza di elezioni realmente libere – secondo gli esperti - potrebbe rivelarsi anche questa volta vana. Come è noto, alle ultime elezioni nel Paese nel 1990 i risultati del voto che avevano assegnato la vittoria al partito del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia (LDN) furono subito annullati dai militari. (L.Z.)







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