Cile: un grande raduno chiude la Settimana nazionale della famiglia
Con un grande raduno nel Parco O’Higgins, il più grande di Santiago del Cile, si chiude
oggi pomeriggio la Settimana nazionale della famiglia. L’incontro ecclesiale sul
tema “Sempre la mia famiglia, una mensa per tutti”, per il quale si prevede una massiccia
partecipazione di tutte le diocesi del Paese sudamericano, si concluderà con un discorso
del cardinale Francisco Javier Errázuriz. L’arcivescovo di Santiago compirà un bilancio
delle molteplici iniziative tenutesi nel corso della Settimana, anche in vista del
VI Incontro mondiale delle famiglie in programma dal 30 maggio al 3 giugno 2011 a
Milano. La Settimana è stata organizzata dal Vicariato per la famiglia, dall’arcidiocesi
della capitale e dalla Rete “Vita e famiglia”, che hanno animato per sette giorni
dibattiti, momenti di preghiera, tavole rotonde e campagne di sensibilizzazione sul
tema centrale della famiglia e sulla sua enorme rilevanza per il futuro della società
cilena. Fra i momenti più attesi dalle famiglie, che stanno raggiungendo il grande
Parco da diversi luoghi del Paese, c’è la proiezione di alcuni filmati che raccontano
il V Incontro mondiale di Valencia, in Spagna, chiuso da Benedetto XVI l’8 luglio
del 2006. La festa di oggi si svolgerà contemporaneamente in numerose altre diocesi
del Cile, dall’estremo nord di Antofagasta, sino al profondo sud di Punta Arenas.
“La festa è un’opportunità per condividere l’amore per la vita e per dire a tutti
che la famiglia è il patrimonio più grande della nazione”, ha sottolineato padre Marek
Burzawa, vicario per la famiglia dell’arcidiocesi di Santiago. Il raduno cileno si
svolge nel medesimo spirito che Benedetto XVI ha voluto animasse l’Incontro di Milano,
dal tema "La famiglia: il lavoro e la festa". Gli organizzatori inviteranno i presenti
a riflettere sul contenuto della lettera del Papa, nella quale si sottolinea che “ai
nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro pensata e attuata in funzione
della concorrenza di mercato e del massimo profitto e la concezione della festa come
occasione di evasione e di consumo contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità
e a diffondere uno stile di vita individualistico”. “Occorre perciò – si legge nel
testo - promuovere una riflessione e un impegno volti a conciliare le esigenze e i
tempi del lavoro con quelli della famiglia e a recuperare il senso vero della festa,
specialmente della Domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo,
giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà”. “Il prossimo Incontro
Mondiale delle Famiglie – prosegue la lettera - costituisce un’occasione privilegiata
per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta
alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni
oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare. L’evento – si legge infine -
per essere davvero fruttuoso non dovrebbe rimanere isolato ma inserirsi in un adeguato
percorso di preparazione ecclesiale e culturale”. (A cura di Luis Badilla)