Austria: cattolici e protestanti criticano la durezza delle espulsioni
L’Azione Cattolica austriaca (Kaö) ha criticato aspramente l’arresto e la successiva
espulsione di un kosovaro che viveva da sei anni in Austria, insieme alle sue due
bambine di otto anni. “In uno Stato come l’Austria, vincolato al rispetto dei diritti
umani, non può accadere una cosa simile”, ha deplorato la presidente Luitgard Derschmidt
in un’intervista con l’agenzia di stampa cattolica austriaca Kathpress e rilanciata
dal Sir. Secondo la legale della famiglia, Karin Klaric, l’uomo non ha potuto neanche
fare i bagagli. “Non è stato concesso il diritto di permanenza ad una famiglia senza
macchie e perfettamente integrata”, ha denunciato Klaric. Dermschmidt ha sottolineato
anche il fatto che in questa vicenda i diritti dei bambini “sono stati rozzamente
ignorati”. Dura reazione anche da parte dell’organizzazione evangelica Diakonie. “
È preoccupante l’eccessiva durezza con cui si procede ora nelle espulsioni”, ha detto
Michael Chalupka, direttore di Diakonie. “Non va bene parlare dei valori ‘famiglia’
e amore cristiano per il prossimo’ predicati ovunque nei discorsi della domenica,
negandoli però a persone che si trovano in stato di bisogno. I tanto citati ‘valori
cristiani dell’Occidente’ devono valere per tutti”, ha ammonito.