Mons. Eterovic presenta il Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente
“La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. La moltitudine
di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola”: questo
il tema del Sinodo speciale per il Medio Oriente che si svolgerà dal 10 al 24 ottobre
in Vaticano. L’evento è stato presentato questa mattina nella Sala Stampa della Santa
Sede, alla presenza del segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterovic, e del
vicedirettore della Sala Stampa, padre Ciro Benedettini. C’era per noi Isabella
Piro:
Sedici Stati,
oltre a Gerusalemme e Territori Palestinesi, sette milioni di kmq, 5,5 milioni di
cattolici, pari all’1,6% della popolazione. I numeri del Medio Oriente sono questi.
E “pionieristico” si potrebbe definire il Sinodo ad esso dedicato che si apre domenica,
con la Messa presieduta da Benedetto XVI in San Pietro. Tante, infatti, le caratteristiche
particolari di questa Assise sinodale: per la prima volta, si riuniranno intorno al
Papa quasi tutti gli Ordinari del Medio Oriente; poi, si tratterà del Sinodo più breve
celebrato finora, solo 14 giorni. Questo, ha detto mons. Eterovic, per permettere
ai Padri Sinodali di non stare lontani dai propri fedeli per troppo tempo, considerata
la situazione assai complessa dei Paesi del Medio Oriente. E ancora: per la prima
volta, il Sinodo avrà come lingua ufficiale anche l’arabo e vedrà due presidenti delegati
nominati dal Papa ad honorem, ovvero il cardinale Nasrallah Sfeir, patriarca di Antiochia
dei Maroniti in Libano, e Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia
dei Caldei, in Iraq. Oltre alla Chiesa di Tradizione latina, saranno rappresentate
anche le sei Chiese Orientali cattoliche sui iuris, ovvero la copta, la sira, la greco-melkita,
la maronita, la caldea e l’armena. Ascoltiamo mons. Eterovic:
“La
varietà di Tradizioni, di spiritualità, di liturgia, di disciplina è una grande ricchezza
da conservare non solamente per le Chiese Orientali Cattoliche, bensì per tutta la
Chiesa Cattolica presieduta nella carità dal Vescovo di Roma e Pastore Universale
della Chiesa”.
Al Sinodo prendono parte 185 Padri Sinodali, tra cui
101 ordinari delle circoscrizioni ecclesiastiche del Medio Oriente, 23 della Diaspora
e 19 dai Paesi limitrofi dell’Africa del nord e dell’est, come pure dall’Europa e
dal continente americano. Importante, poi, la presenza di tre invitati speciali: il
rabbino David Rosen, direttore del Dipartimento degli Affari religiosi dell’American
Jewish Committee, che si rivolgerà all’Aula sinodale mercoledì 13 ottobre alle ore
18.00, e due rappresentati islamici, ossia il sunnita Muhammad al-Sammak, Consigliere
politico del Gran Mufti del Libano, e lo sciita Ayatollah Seyed Mostafa Mohagheh Ahamabadi,
professore di Diritto all’Università di Teheran. Entrambi parleranno ai Padri Sinodali
giovedì 14 alle 18.00. Mons. Eterovic:
“Si tratta degli Invitati del
Santo Padre Benedetto XVI, la cui presenza è alquanto significativa, segno della disponibilità
della Chiesa Cattolica a continuare il dialogo con l’Ebraismo, con cui i cristiani
hanno rapporti del tutto speciali, come pure con l’Islam, così ben presente nella
regione Mediorientale”.
Prevalentemente pastorale ed ecclesiale la finalità
del Sinodo, ha ribadito mons. Eterovic, pur non potendo trascurare il quadro sociale
e politico della regione. Fondamentale la necessità di ravvivare la comunione tra
le Chiese Orientali e tra loro e la Chiesa latina, così come con le altre comunità
ecclesiali, le altre religioni e tutti gli uomini di buona volontà. Il Sinodo, ha
ribadito il presule, sarà anche un’occasione per sostenere sempre più, sia spiritualmente
che materialmente, i fratelli del Medio Oriente, in particolare coloro che soffrono
per il terrorismo, l’emigrazione e la discriminazione:
“Vivere in Terra
Santa dovrebbe essere scoperto sempre di più come un privilegio connesso con una missione
particolare. È di interesse di tutta la Chiesa che la Terra di Gesù non diventi un
museo pieno di monumenti e pietre preziose, bensì che continui ad essere una Chiesa
viva, costruita con pietre vive. (…). I cristiani nel Medio Oriente sono spesso artigiani
della pace e fautori del perdono e della riconciliazione, così necessaria nella regione”.
Rispondendo,
poi, alle domande dei giornalisti su un progetto ventilato dallo Stato di Israele
per i nuovi cittadini, ovvero un giuramento alle leggi dello Stato come Stato ebraico,
mons. Eterovic ha detto:
“Ovviamente, per la Santa Sede, per la Chiesa
è ovvio che noi preferiamo e auspichiamo che non ci sia una religione di Stato. Proponiamo
una così detta 'laicità positiva' dove tutti i cittadini possono avere garantiti tutti
i loro diritti e doveri. Tra questi diritti e doveri, uno dei principali è il diritto
alla libertà religiosa. Possiamo dire, con soddisfazione, che tutti i Paesi del Medio
Oriente hanno sottoscritto la Carta dell’Onu sui diritti umani, tra cui c’è anche
il diritto alla libertà religiosa, alla libertà di coscienza. Questo è un diritto
naturale che vale per tutti, al di là delle concezioni culturali, religiose, o di
altra indole”.
Infine, da segnalare che in occasione del Sinodo, la
Radio Vaticana ha aperto una speciale pagina web in sei lingue: italiano, francese,
inglese, arabo, armeno ed ebraico, sulla quale è possibile seguire i lavori sinodali
attraverso notizie scritte, servizi audio e video. La pagina è raggiungibile dal sito
Internet della Radio Vaticana, www.radiovaticana.org, cliccando sull’apposita icona.