2010-10-08 14:41:24

Mons. Eterovic presenta il Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente


“La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola”: questo il tema del Sinodo speciale per il Medio Oriente che si svolgerà dal 10 al 24 ottobre in Vaticano. L’evento è stato presentato questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede, alla presenza del segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterovic, e del vicedirettore della Sala Stampa, padre Ciro Benedettini. C’era per noi Isabella Piro:RealAudioMP3

Sedici Stati, oltre a Gerusalemme e Territori Palestinesi, sette milioni di kmq, 5,5 milioni di cattolici, pari all’1,6% della popolazione. I numeri del Medio Oriente sono questi. E “pionieristico” si potrebbe definire il Sinodo ad esso dedicato che si apre domenica, con la Messa presieduta da Benedetto XVI in San Pietro. Tante, infatti, le caratteristiche particolari di questa Assise sinodale: per la prima volta, si riuniranno intorno al Papa quasi tutti gli Ordinari del Medio Oriente; poi, si tratterà del Sinodo più breve celebrato finora, solo 14 giorni. Questo, ha detto mons. Eterovic, per permettere ai Padri Sinodali di non stare lontani dai propri fedeli per troppo tempo, considerata la situazione assai complessa dei Paesi del Medio Oriente. E ancora: per la prima volta, il Sinodo avrà come lingua ufficiale anche l’arabo e vedrà due presidenti delegati nominati dal Papa ad honorem, ovvero il cardinale Nasrallah Sfeir, patriarca di Antiochia dei Maroniti in Libano, e Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei, in Iraq. Oltre alla Chiesa di Tradizione latina, saranno rappresentate anche le sei Chiese Orientali cattoliche sui iuris, ovvero la copta, la sira, la greco-melkita, la maronita, la caldea e l’armena. Ascoltiamo mons. Eterovic:

“La varietà di Tradizioni, di spiritualità, di liturgia, di disciplina è una grande ricchezza da conservare non solamente per le Chiese Orientali Cattoliche, bensì per tutta la Chiesa Cattolica presieduta nella carità dal Vescovo di Roma e Pastore Universale della Chiesa”.

Al Sinodo prendono parte 185 Padri Sinodali, tra cui 101 ordinari delle circoscrizioni ecclesiastiche del Medio Oriente, 23 della Diaspora e 19 dai Paesi limitrofi dell’Africa del nord e dell’est, come pure dall’Europa e dal continente americano. Importante, poi, la presenza di tre invitati speciali: il rabbino David Rosen, direttore del Dipartimento degli Affari religiosi dell’American Jewish Committee, che si rivolgerà all’Aula sinodale mercoledì 13 ottobre alle ore 18.00, e due rappresentati islamici, ossia il sunnita Muhammad al-Sammak, Consigliere politico del Gran Mufti del Libano, e lo sciita Ayatollah Seyed Mostafa Mohagheh Ahamabadi, professore di Diritto all’Università di Teheran. Entrambi parleranno ai Padri Sinodali giovedì 14 alle 18.00. Mons. Eterovic:

“Si tratta degli Invitati del Santo Padre Benedetto XVI, la cui presenza è alquanto significativa, segno della disponibilità della Chiesa Cattolica a continuare il dialogo con l’Ebraismo, con cui i cristiani hanno rapporti del tutto speciali, come pure con l’Islam, così ben presente nella regione Mediorientale”.

Prevalentemente pastorale ed ecclesiale la finalità del Sinodo, ha ribadito mons. Eterovic, pur non potendo trascurare il quadro sociale e politico della regione. Fondamentale la necessità di ravvivare la comunione tra le Chiese Orientali e tra loro e la Chiesa latina, così come con le altre comunità ecclesiali, le altre religioni e tutti gli uomini di buona volontà. Il Sinodo, ha ribadito il presule, sarà anche un’occasione per sostenere sempre più, sia spiritualmente che materialmente, i fratelli del Medio Oriente, in particolare coloro che soffrono per il terrorismo, l’emigrazione e la discriminazione:

“Vivere in Terra Santa dovrebbe essere scoperto sempre di più come un privilegio connesso con una missione particolare. È di interesse di tutta la Chiesa che la Terra di Gesù non diventi un museo pieno di monumenti e pietre preziose, bensì che continui ad essere una Chiesa viva, costruita con pietre vive. (…). I cristiani nel Medio Oriente sono spesso artigiani della pace e fautori del perdono e della riconciliazione, così necessaria nella regione”.

Rispondendo, poi, alle domande dei giornalisti su un progetto ventilato dallo Stato di Israele per i nuovi cittadini, ovvero un giuramento alle leggi dello Stato come Stato ebraico, mons. Eterovic ha detto:

“Ovviamente, per la Santa Sede, per la Chiesa è ovvio che noi preferiamo e auspichiamo che non ci sia una religione di Stato. Proponiamo una così detta 'laicità positiva' dove tutti i cittadini possono avere garantiti tutti i loro diritti e doveri. Tra questi diritti e doveri, uno dei principali è il diritto alla libertà religiosa. Possiamo dire, con soddisfazione, che tutti i Paesi del Medio Oriente hanno sottoscritto la Carta dell’Onu sui diritti umani, tra cui c’è anche il diritto alla libertà religiosa, alla libertà di coscienza. Questo è un diritto naturale che vale per tutti, al di là delle concezioni culturali, religiose, o di altra indole”.

Infine, da segnalare che in occasione del Sinodo, la Radio Vaticana ha aperto una speciale pagina web in sei lingue: italiano, francese, inglese, arabo, armeno ed ebraico, sulla quale è possibile seguire i lavori sinodali attraverso notizie scritte, servizi audio e video. La pagina è raggiungibile dal sito Internet della Radio Vaticana, www.radiovaticana.org, cliccando sull’apposita icona.







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