Attacco alla sede Cisl. Bonanni: vogliono neutralizzare la nostra autonomia
Unanime solidarietà dal mondo politico italiano nei confronti della Cisl all’indomani
degli attacchi subiti alla sede nazionale del sindacato a Roma. Ieri mattina, esponenti
di un gruppo non identificato, che si firma “Action diritti in movimento”, avevano
imbrattato gli uffici con uova e vernice rossa e lanciato alcuni fumogeni. L’episodio,
su cui indaga ora la Digos, è solo l’ultimo di una serie di attacchi e contestazioni
che di recente hanno avuto come obiettivo la Cisl, accusata di eccessiva condiscendenza
nei confronti del governo e della dirigenza della Fiat, in un momento cruciale per
decisioni che riguardano l’occupazione e i diritti dei lavoratori. Che cosa sta succedendo,
dunque, all’interno delle forze sindacali? Luca Collodi lo ha chiesto al segretario
generale della Cisl, Raffaele Bonanni:00:02:02:76 R.
– Sta succedendo che taluni vogliono neutralizzare la nostra autonomia e la nostra
libertà, la libertà di un’organizzazione con quattro milioni e mezzo di iscritti.
Non si vuole fare esercitare questa libertà e questa autonomia, e non solo da parte
di alcuni facinorosi. Non mi preoccupano tanto loro, mi preoccupa il clima che si
crea prima, quando la mia organizzazione non dovrebbe essere libera di trattare i
fatti che riguardano la sua vocazione - quella di fare accordi per milioni di lavoratori,
per esempio in questo caso assieme alla Uil - perché c’è un’altra che non è d’accordo.
Oppure, che non dovrebbe affermare che non esistono governi amici e governi nemici
e questo poi, qualora si arrivi ad accordi, comporta che qualcuno ti dice che tu in
questo modo invalidi la Costituzione.
D. – Oggi,
sul quotidiano Repubblica, Guglielmo Epifani dice: siamo pronti a punire chi sbaglia,
ma non prendiamo lezioni da nessuno …
R. – Che Epifani
dica che punirà chi sbaglia nella sua organizzazione è un fatto positivo. Però, mi
permetto di dire che farebbe bene a ritornare indietro con la moviola e rivedersi
tutti i cartelli che ingiuriavano la Cisl per dire ai suoi che quelle cose sono sbagliate
e sono il carburante per accendere situazioni nelle quali potrebbero inserirsi elementi
davvero molto pericolosi. Io voglio molto bene all’unità di tutte le associazioni
dei sindacati, perché questo fa il bene del Paese, dell’Italia. Ma una unità che nega
il pluralismo credo che non serva. Serve, invece, far evolvere culturalmente e politicamente
e nei rapporti la cultura del rispetto di ciascuna posizione, in un Paese dove la
classe politica, per la verità, si comporta al contrario lanciando accuse tutti i
giorni e smarrendo anche il senso della responsabilità.