2010-10-06 13:42:06

Rifugiati: preoccupazione della Santa Sede per i respingimenti e la detenzione dei richiedenti asilo


L’impegno costante in favore dei rifugiati, la preoccupazione per i respingimenti in Paesi che non rispettano i diritti umani e la pratica della detenzione dei richiedenti asilo: questi i temi al centro dell’intervento, ieri, di mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, alla 61.ma sessione del Comitato esecutivo dell’Acnur, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Ridurre il numero di coloro che richiedono la protezione dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati: un obiettivo impegnativo ma non impossibile, che si può raggiungere solo attraverso il riconoscimento, la difesa e la promozione dei diritti umani in campo politico, sociale ed economico. Così l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, mons. Silvano Tomasi, ha parlato davanti al Comitato esecutivo dell’Acnur, cui ha rivolto i complimenti per il lavoro che svolge fin dal 1951, quando a Ginevra fu firmata la Convenzione relativa allo status di rifugiato e si attivò l’organismo che nel 2011 festeggerà i 60 anni. A preoccupare maggiormente la Santa Sede è la tendenza di alcuni Paesi sviluppati ad esternalizzare le procedure di determinazione dello status, specialmente in quei luoghi in cui si registrano più spesso violazioni dei diritti umani, in cui i richiedenti asilo vengono separati dalle famiglie e incarcerati e sono detenuti perfino i bambini. La strada da fare è ancora molta: l’ultimo rapporto sulle priorità strategiche globali, infatti, ha evidenziato la presenza di 1777 relazioni di respingimento in almeno 60 Paesi: ciò, riferisce mons. Tomasi, “ci mette faccia a faccia con un deficit di considerevoli proporzioni nell’attività di protezione”. Lo sforzo dell’Acnur, inoltre, deve essere rivolto verso la questione della registrazione delle nascite delle cosiddette “persone a rischio” e verso i disabili. Il presule, infine, ha voluto ricordare la situazione degli sfollati: un numero che è cresciuto in maniera esponenziale quest’anno a causa del sisma ad Haiti e delle alluvioni in Pakistan. Occorre trovare soluzioni rapide ed efficaci come i programmi di reinsediamento e i rimpatri volontari: è questa la sfida che l’Acnur deve prepararsi ad affrontare in futuro.







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