Il cardinale Bertone ai giornalisti cattolici: siate costruttori di verità e di bene
Siate “costruttori di verità e di bene”: l’esortazione del Papa agli operatori dei
media, rivolta per voce del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, durante
la Messa, celebrata stamane nella Basilica di San Pietro dal porporato per il Congresso
mondiale della Stampa cattolica, organizzato a Roma dal Pontificio Consiglio per le
Comunicazioni sociali. Il Congresso, giunto alla terza giornata di lavoro, vede la
partecipazione di 230 delegati di oltre 80 Paesi. Tra gli interventi di ieri, padre
Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha parlato di come affrontare
le controversie mediatiche. Il servizio di Roberta Gisotti.
Domani l’atteso
incontro tra Benedetto XVI e gli operatori della stampa cattolica di ogni continente.
Se la Chiesa, esiste per comunicare agli uomini la bella notizia – ha osservato il
cardinale Bertone – il vostro compito è “l’inculturazione del Vangelo dentro il linguaggio
giornalistico”, rispondendo “ad un’urgente esigenza della fede di oggi”, perché “sia
sempre più una fede pensata”, “chiave interpretativa e criterio valutativo di ciò
che accade”. I media, “mezzo e messaggio” - ha ricordato il porporato – non sono mai
del tutto “neutri”. Dunque “grande è la responsabilità dei media cattolici nei diversi
Paesi”. “Come gli altri, sono chiamati a informare e formare, ma con il compito di
contribuire all’annuncio di Cristo” e di rendere plausibile il rapporto tra ragione
e fede “in un confronto rispettoso e chiaro con le diverse posizioni” nel dibattito
pubblico. Senza cedere - ha ammonito il segretario di Stato - alla tentazione, purtroppo
sempre presente, di dare spazio a interessi di parte o settari – politici, economici
o persino religiosi – per servire senza tradimenti soltanto quello che Manzoni chiamò
‘il santo vero’, la verità”. “La vostra forza – ha concluso il porporato – è nel Vangelo
che comunicate, il vostro sostegno è Dio. FateGli spazio”.
Ma come
affrontare le controversie mediatiche che coinvolgono la Chiesa e trasformarle in
opportunità? Attraverso la “credibilità” e la “trasparenza” delle istituzioni ecclesiali
a tutti i livelli, ha risposto padre Lombardi, sebbene a volte – ha aggiunto - le
reazioni violente nei media contro la Chiesa siano motivate dal messaggio cristiano
che va “controcorrente nel mondo secolarizzato”. Riguardo la vicenda degli abusi sessuali,
che ha causato “una grande perdita di fiducia nella Chiesa”, “questo danno, come dice
il Papa - ha sottolineato padre Lombardi - può essere compensato da un bene, se si
va nella direzione della purificazione profonda e del rinnovamento in modo che questa
piaga venga superata”. E così anche ci vuole “lealtà” nell’affrontare i problemi etici
in ambito economico e amministrativo. “Una Chiesa credibile di fonte al mondo – ha
osservato il direttore della Sala Stampa - è una Chiesa povera e onesta nell’uso dei
beni, capace di rendere conto di tale uso, inserita in modo leale e legale nella rete
dei rapporti economici e finanziari, senza nulla da nascondere.” Padre Lombardi si
è detto “sicuro delle rette intenzioni dei responsabili delle istituzioni economiche
vaticane” ma pure ha constatato: “c’è ancora un cammino da fare prima di essere del
tutto capaci di convincere efficacemente l’opinione pubblica” “della correttezza delle
finalità e delle operazioni che si compiono”.