Costa Rica: vescovi presenti al Forum nazionale sui diritti umani e la famiglia
Il prossimo 13 ottobre si terrà il Forum sui diritti umani e la famiglia presso l'Assemblea
Legislativa della Costa Rica, la massima istituzione del Paese. A questo Forum parteciperanno
mons. Hugo Barrantes Ureña, arcivescovo di San José e presidente della Conferenza
Episcopale della Costa Rica, e mons. José Francisco Ulloa Rojas, vescovo di Cartago
e presidente della Commissione nazionale di pastorale della Famiglia. L'incontro è
stato organizzato dai deputati Rita Chaves Casanoca e Oscar Alfaro Zamora, membri
della Commissione per i diritti dell'uomo dell'Assemblea legislativa, e vedrà anche
la presenza dell'esperto spagnolo in bioetica Juan Manuel Burgos Velasco, nonché di
rappresentanti dell'Alleanza Evangelica e del Centro per lo Studio della famiglia
latino-americana (CIFEBAM). L’evento – afferma l’agenzia Fides - assume un’importanza
particolare perché il Paese si è trovato diviso riguardo alle proposte di cambiamento
delle leggi sulla composizione tradizionale della famiglia. Ad agosto scorso i vescovi
della Costa Rica hanno alzato la loro voce per manifestare a favore dell’unità della
famiglia e della sua composizione come è stabilita dalla Costituzione civile e dai
principi cristiani. Nell’ultima Assemblea dei vescovi è stata proposta una pastorale
missionaria rivolta alla famiglia, per metterne in evidenza la composizione e la dignità.
Nel cammino di evangelizzazione la famiglia è al centro della missione della Chiesa.
“Con lo slogan ‘Famiglia, dono di Dio per la società’ la Chiesa della Costa Rica -
si legge nel documento conclusivo della centesima Assemblea plenaria dell’Episcopato
- vuole contribuire a riaffermare l'identità della famiglia e renderla consapevole
del suo ruolo fondamentale nella formazione della società". In un momento storico
in cui si tenta di disgregare, di snaturare l'istituto familiare, i vescovi sollecitano
a salvaguardare la famiglia "nella sua unità e integrità, in quanto frutto dell'unione
tra un uomo e una donna", incoraggiandone la promozione "come soggetto sociale di
educazione e promozione umana, possessore di diritti inalienabili".